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mercoledì 13 aprile 2016

Doppio appuntamento al MAN...

Sabato 23 aprile doppia inaugurazione al MAN di Nuoro... per tutti gli amici sardi un pluri appuntamento da non perdere!!!



Ettore Favini. Arrivederci
 
Il Museo MAN è lieto di annunciare Arrivederci, mostra personale di Ettore Favini, a cura di Chiara Vecchiarelli.

Il lavoro di Ettore Favini verte da oltre dieci anni attorno a una relazione costitutiva: quella tra l'opera e l'ambiente nel quale l’opera stessa si inserisce, sia esso ecosistema, memoria di una vita o narrazione collettiva. Nei suoi lavori l'ambiente assume una funzione generativa e diventa al contempo soggetto e mezzo di indagine del suo rapporto con l'uomo. In forza di questo meccanismo relazionale, è lo stesso atto di fruizione dell'opera che diventa strumento per una nuova relazione con lo spazio pubblico.

Arrivederci è un progetto espositivo che vive di diversi momenti, nel tempo e nello spazio: articolato in due fasi – una doppia mostra personale presso il MAN di Nuoro e il Museo d'arte contemporanea Villa Croce di Genova - il progetto trova un prolungamento testuale nel volume realizzato dall'editore Humboldt Books, specializzato in arti visive e letteratura di viaggio.

Per Arrivederci, Favini ha compiuto un viaggio tra le narrazioni dei tessitori sardi che ha incontrato nel corso di un itinerario di esplorazione del paesaggio dell’isola e delle persone che lo popolano. Condotto dal desiderio di entrare in contatto con una delle più antiche tradizioni del bacino del Mediterraneo, l'artista ha visitato i numerosi laboratori tessili distribuiti sul territorio, ricevendo in dono dalle persone incontrate (artigiani, artisti, stilisti…) oltre cento tessuti, ciascuno carico di una storia che – all’interno del progetto - andrà a intrecciarsi con le altre, divenendo materiale per nuovo corpo di opere. Nei lavori realizzati per il MAN, il rapporto tra la trama e l'ordito si trasforma nella figura di una nuova relazione tra il tempo e lo spazio: le diverse temporalità degli eventi che hanno creato la texture dei vissuti incontrati convergono, per il periodo della mostra, nello spazio dell'opera.

Ordito delle molte trame di una narrazione comune, la mostra costituirà al tempo stesso un doppio omaggio al mare. Se dal mare arrivano le vele da crociera che concorreranno – insieme ai tessuti raccolti in Sardegna e tinti del blu di Genova – a comporre l'installazione che sarà visibile a Villa Croce, dal mare arriva soprattutto la forma della grande vela realizzata con i tessuti donati e che attraverserà, insieme alle altre opere esposte, le sale del MAN. Sospesa a cambiare la direzione dello sguardo, la vela realizzata da Favini porterà nelle sale del museo un soffio composto dei tanti fiati che gli hanno dato forma tangibile.

È letteralmente come una vela che le memorie legate ai diversi tessuti si dispiegano nella mostra Arrivederci: ritratto corale dell'Isola che trasforma il limbo temporale che il titolo annuncia nell'augurio di rivedersi presto che ogni mostra porta con se’.

Durante il corso delle due mostre a Nuoro e Genova, che avranno luogo l'una a breve distanza temporale dall'altra, un'opera realizzata da Favini viaggerà a bordo di una nave in rotta tra la Sardegna e Genova facendo dei flutti che congiungono le due terre una sede espositiva alla pari dei musei coinvolti.

La pubblicazione – realizzata con l'editore Humboldt Books – completa il progetto presentando, nel suo ricco apparato di testi e immagini, uno scritto inedito dell'artista contenente la narrazione delle storie veicolate da ogni tessuto sino nel cuore della mostra.

Ettore Favini (Cremona, 1974) vive e lavora a Milano. Ha esposto in importanti istituzioni nazionali e internazionali tra le quali ricordiamo: Italian Academy of Columbia University, New York; ISCP, New York; Song Eun Art Space, Seoul; Ocat, Shanghai; Futura Space, Praga; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; PAC, Milano; Galleria d'Arte Moderna, Milano; MA.GA, Gallarate; CCCS Strozzina, Firenze; Fondazione Pastificio Cerere, Roma; Accademia di Francia; Roma; American Academy, Roma; Fondazione Olivetti, Roma; Museo Riso, Palermo.

MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro
22.04 – 3.07.2016  
 
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Roman Signer at MAN Museum - Opening
 
Mentre proseguono le mostre "80/90" e "Living Room" di Michel Blazy, siamo felici di potere annunciare l’imminente apertura (inaugurazione 22 aprile 2016) della mostra "Roman Signer. Films and Installations", a cura di Lorenzo Giusti e Li Zhenhua.

Quella al MAN di Nuoro sarà la prima mostra personale di Roman Signer in un museo italiano. Un grande evento ricco di oltre duecento film e di una serie di nuove installazioni realizzate per questa occasione.

Signer ha iniziato la carriera di artista nella seconda metà degli anni Sessanta, dopo avere lavorato come disegnatore per un architetto, come ingegnere radio apprendista, e, per un breve periodo, come tecnico in una fabbrica di pentole a pressione. Conosciuto per avere definito un nuovo concetto di scultura legato alla processualità, alla trasformazione e al movimento, Signer crea installazioni come azioni, esperimenti, quasi sempre solitari, per i quali utilizza oggetti d’uso comune (ombrelli, tavoli, stivali, contenitori, cappelli, biciclette) attivati da polveri da sparo o da forze naturali, come il vento o l’acqua. Processi di esplosione o di collisione che si tramutano in esperienze estetiche visivamente ed emotivamente coinvolgenti e che interpretano l’approccio empirico come una questione artistica.

Il progetto al MAN di Nuoro si divide in due segmenti. Il primo, nato dalla collaborazione con il Chronos Art Center di Shanghai, presenta l’intera produzione di filmati in Super 8 realizzati dall’artista nel corso della propria attività. Un nucleo di 205 opere che vanno dal1975 al 1989 - anno in cui Signer abbandona la pellicola per passare ad altri supporti - presentate all’interno di un’affascinante videoinstallazione a 100 canali realizzata in Cina e qui riproposta in una nuova versione arricchita e sviluppata. Video giratinel proprio “laboratorio” di San Gallo oppure in spazi naturali, soprattutto a Weissbad, nel cantone di Appenzell.

Il secondo segmento del progetto presenta tre nuovi lavori scultorei creati per la mostra al MAN, connotati come sempre da un’ironiasottile. Tra le nuove produzioni, Ombrelli (2016) è un’opera site specific per la scalinata del museo, un sistema bizzarro di parapioggia tenuti insieme da un equilibrio instabile. Installazione (2016) è una scultura attraversabile che occuperà un’intera sala del museo, un percorso surreale che riflette sulla percezione di sé e del proprio corpo, in cui l’osservatore si fa oggetto osservato. Chiude il percorso Occhiali (2016), un oggetto insolito, composto da un proiettore Super 8 e da un paio di occhiali ad alterarne la proiezione luminosa, che sembra gettare uno sguardo dissacrante sulla produzione dell’artista, sempre al confine tra scultura e video, tra staticità e movimento, tra azione e visione.

Completerà la mostra un catalogo con testi di Lorenzo Giusti, Li Zhenhua, Barbara Casavecchia e Rachel Withers. Oltre alla documentazione delle nuove opere, la pubblicazione conterrà anche un dvd con una raccolta delle azioni realizzate da Signer in Italia, a partire dall’inizio degli anni Novanta, in località come Civitella d’Agliano, Stromboli, la Maremma, ma anche Venezia, in occasione della Biennale del 1999.

Roman Signer (Appenzell, 1938) ha partecipato alle più importanti rassegne artistiche internazionali, come “documenta” a Kassel (1987), lo Skulptur Projekte di Münster (1997), la Biennale di Shanghai (2012). Nel 1999 ha rappresentato la Svizzera alla Biennale di Venezia. Tra le ultime mostre personali si ricordano: Bonnefantenmuseum di Maastricht (2000), Camden Arts Centre di Londra (2001); OK Centrum für Gegenwartskunst di Linz (2005); Aargauer Kunsthaus di Aarau (2006); Hamburger Bahnhof di Berlino (2007); Sala de Arte Publico Siqueiros di Città del Messico (2011); Hangar à Bananes di Nantes, Kunsthalle di Mainz (2012), Kunstmuseum di San Gallo (2014), Barbican Centre di Londra, Kunsthus di Zug e Centre Culturel Suisse di Parigi (2015). In Cina il suo lavoro è stato recentemente presentato presso l’Accademia d’arte di Hangzhou, il CAFA Art Museum di Pechino (2014), il GAFA Art Museum di Guangzhou e l’OCT di Shenzhen (2015).
 

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