RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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venerdì 5 dicembre 2014

ARCHIVIO /014 - OMAGGIO A ELIO VITTORINI a cura di Giuseppe Bombaci



ARCHIVIO /014
OMAGGIO A ELIO VITTORINI 
a cura di Giuseppe Bombaci

Domenica 28 dicembre 2014

La mostra "archivio" si mostra come una prima panoramica sugli artisti più significativi e interessanti nel panorama italiano e non attraverso una visione orizzontale delle opere.
Arturo Schwarz con una testimonianza diretta rende omaggio agli artisti presenti e al grande Vittorini.

"Nell’immediato dopoguerra la stragrande maggioranza dei letterati e degli artisti europei erano schierati per l’uno o per l’altro dei due totalitarismi allora imperanti: lo stalinismo e il nazi-fascismo. Entrambi avevano la pretesa di dettare agli uomini di cultura sia la forma sia il contenuto del loro lavoro. Allora lo stalinismo contagiò persino due democrazie dell’Occidente: la Francia con Thorez e l’Italia con Togliatti. Entrambi pretendevano di imporre i dettami del realismo cosi detto socialista. Al riguardo, ricordo la diatriba tra il segretario del Partito comunista italiano ed Elio Vittorini, il quale rispose alle pretese di Togliatti con un vibrante articolo intitolato Suonare il piffero per la rivoluzione (pubblicato su Il Politecnico, nel numero di gennaio-marzo 1947). Il fatto segnò l’inizio del nostro sodalizio. Tra l’altro condividevamo anche gli ideali libertari marxiani e quindi eravamo considerati dagli stalinisti dei pericolosi eretici."

FABBRIC/A, Canicattini Bagni, SR, Via Marconi 40/42, cap, 96010

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