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martedì 3 dicembre 2013

“Pontormo e il suo seguito nelle terre d’Empoli”

 
 
Lo scorso 29 novembre, si è inaugurata “Pontormo e il suo seguito nelle terre d’Empoli”.
I luoghi espositivi sono: la casa del Pontormo, la Chiesa e la Compagnia di San Michele
 

“Pontormo e il suo seguito nelle terre d’Empoli”. 
Un’importante mostra che celebra uno dei massimi pittori italiani cinquecenteschi, Jacopo Carucci, detto il Pontormo, nato nel borgo di Pontorme, a Empoli, nel 1494.
La mostra, inaugurata il 29 novembre e rimarrà aperta fino al 2 marzo 2014, è curata da Antonio Natali (direttore della mostra) e Cristina Gelli, coadiuvata da un comitato scientifico di storici dell’arte empolesi: Belinda Bitossi, Marco Campigli e David Parri.
I luoghi espositivi dell’evento sono la casa del Pontormo, la chiesa di San Michele e la Compagnia di San Michele.
 
“Pontormo e il suo seguito nelle terre d’Empoli”, vuole essere il fil rouge che collega tutti quegli artisti che ebbero in Pontormo un modello da seguire, e che hanno lasciato un segno tangibile nel nostro territorio, e anticiperà la grande mostra che si inaugurerà nel marzo 2014 a Palazzo Strozzi, dedicata proprio a Pontormo e Rosso Fiorentino.
La mostra fa parte della collana La città degli Uffizi ideata da Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi, e si basa sulla necessità di far conoscere luoghi diversi da Firenze, pur ricchi di storia, mostrando contemporaneamente opere degli Uffizi poco note e spesso estranee dai grandi flussi turistici.
 
Infatti la mostra nasce con lo scopo di celebrare il Pontormo nel suo luogo natio, non solo aprendo ad un più vasto pubblico la sua casa, ma anche mostrando l’eredità culturale, eclettica, che ha lasciato nel territorio. Per questo motivo gran parte delle opere presenti, incluse quella del Macchietti e del Cigoli, conservate nella chiesa di San Michele, provengono dal nostro territorio, da frazioni poco note come Pianezzoli e Fontanella. Insieme a opere locali arricchiscono il percorso il prezioso San Michele Arcangelo del Bronzino, proveniente da Palazzo Madama a Torino e i disegni del Pontormo conservati al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Il legame con la Galleria degli Uffizi è stabilito non solo dalla cosiddetta Madonna del libro che da qualche anno è in deposito dagli Uffizi presso la Casa del Pontormo, ma anche dall’arrivo della bellissima tela dell’Empoli – pittore a cui la nostra città è strettamente legata – raffigurante il Sant’Eligio.
 
GLI ARTISTI: si tratta di pittori che, a vario titolo, in momenti diversi - nella seconda metà del Cinquecento fino ad arrivare agli esordi del secolo successivo - hanno guardato a Pontormo, in modi e maniere diverse. Ci sono stati artisti che lo hanno seguito in maniera più diretta, o come una semplice eco; altri invece con un linguaggio fondato su criteri di semplicità e verisimiglianza, con accenti morbidi, naturalistici, oppure ancora alla maniera dei maestri del Cinquecento, e, infine, chi lo ha “usato” come apristrada dell’arte del Seicento. Si tratta di artisti più noti anche al grande pubblico come il Bronzino e Jacopo da Empoli, detto l’Empoli, altri meno noti, ma altrettanto importanti come Naldini e Betti, conosciuti tra l’altro per aver preso parte all’impresa della decorazione dello Studiolo di Francesco I in Palazzo Vecchio.
 
La prima parte dell’esposizione, in particolare i disegni del Pontormo, oltre a testimoniare l’importanza del disegno nell’arte di Jacopo, faranno luce sui rapporti tra questi e Leonardo.

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