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lunedì 9 dicembre 2013

Bruno Canova "La memoria di chi non dimentica" a cura di Maurizio Calvesi



Bruno Canova 
"La memoria di chi non dimentica" 
a cura di Maurizio Calvesi

Una serie drammatica di eventi coinvolgono la capitale e l'Italia all'indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943, dall'occupazione tedesca e la battaglia per la difesa di Roma alle tragedie della deportazione degli ebrei romani il 16 ottobre 1943 e l'eccidio delle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944, alla liberazione di Roma il 4 giugno 1944 e dell’intero paese, il 25 aprile 1945.

Tra le molte iniziative che fino al 2015 ricorderanno questi cruciali fatti della storia del Novecento, assume particolare valore di testimonianza l’esposizione dedicata alle opere di Bruno Canova dal museo romano del Casino dei Principi di Villa Torlonia.
Dal 15 dicembre 2013 al 26 gennaio 2014, Bruno Canova. La memoria di chi non dimentica presenta opere di grande intensità, forza comunicativa e raffinata qualità dedicate proprio ai drammatici fatti storici della seconda guerra mondiale e agli eventi e alle scelte politiche che li hanno determinati.
La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e curata da Maurizio Calvesi, uno dei massimi storici dell’arte viventi, presenta una selezione di disegni, quadri, bassorilievi per far conoscere meglio la figura e la tematica importante e drammatica di Bruno Canova, parte di un filone "forte" e giustamente apprezzato dell'arte italiana tra anni Sessanta e Settanta. A questo scopo sono previsti, durante tutto il periodo di apertura, incontri didattici con gli studenti delle scuole romane dedicati alle grandi questioni storiche affrontate dalle opere esposte.

Internato nel 1944 in quanto partigiano in un lager tedesco a Brüx nel Sudetenland, Bruno Canova, dopo essere stato testimone in prima persona degli orrori delle dittature e della guerra, adopera il linguaggio delle arti visive affinché le generazioni future non corrano il rischio di perderne la memoria. Nel lavoro dell’artista hanno dunque importanza particolare le opere dedicate alle Leggi Razziali, alla persecuzione degli ebrei e alla Shoah, di grande forza espressiva e dolente partecipazione, in cui i simboli non sono fredde evocazioni ma testimonianza drammatica di una intensa e sofferta capacità di evocare fatti talmente spaventosi da giungere alla soglia dell’indicibile.

Questo ciclo di opere, eseguito in prevalenza tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Settanta, è stato portato avanti dall’artista fino al termine della sua vita, con grandissimo impegno etico, e ha dato vita a un libro del 1972 e a una mostra itinerante in moltissime città italiane. In questi lavori Canova unisce la sua formazione di avanguardia, legata alla grafica di Albe Steiner, Max Huber e alla fotografia di Luigi Veronesi, a una personale rielaborazione del collage futurista e dadaista e alla sua vocazione iconica di disegnatore e pittore. Dopo lunghe ricerche storiche, utilizza manifesti, ritagli di giornale e documenti originali inseriti nel corpo dell’opera, elementi verbali e visivi, campiture quasi informali, disegni e parti dipinte.
Come scrive Maurizio Calvesi nel catalogo Maretti: “Questo è evidente soprattutto nelle emozionanti tavole trattate a collage e tecnica mista, grandi anche di misura, come urlate da una voce che viene dal buio mai dimenticato, un buio che sa farsi pittura, straordinariamente efficaci nell'uso non formalistico ma anche documentario del collage: degne assolutamente di costituire il nucleo artistico (insieme a pochissimi altri esempi) di un museo dedicato alla memoria della Shoah e agli orrori della guerra. L'immagine pittorica impone un arresto quasi con violenza, fa da sbarramento che non puoi oltrepassare senza aver letto gli agghiaccianti bandi da cui “l'unnica asprezza” cantata dal Carducci non poteva immaginare di essere tanto insensatamente oltrepassata. Grazie a Canova di queste recuperate immagini della memoria, per sempre riportate alla luce e all'emozione dell'arte; ma anche per la sconsolata evocazione della crudeltà propria ancora dell'uomo. Le mirabili Stragi degli Innocenti, presentate come un circolo che si espande nell' infinito e nell'indimenticabile, agganciano carni di animali squartati nella Grande natura morta: il cui titolo si completa come Strage degli Innocenti II chiamando in causa, sì anche, l'impietosa ferocia umana”.

Bruno Canova è nato a Bologna nel 1925, nel 1943 viene richiamato alle armi in marina e dopo poco viene arrestato per avere tentato di organizzare un nucleo partigiano a La Spezia e internato in un campo di lavoro tedesco nei Sudeti. Dopo la liberazione, studia grafica nei Convitti Rinascita a Roma e Milano, con docenti come Luigi Veronesi, Max Huber, Albe Steiner, Lucio Lombardo Radice, Gabriele Mucchi. Dopo l’esordio nel 1949 a Praga in una mostra sulla grafica italiana e dopo essere stato per qualche anno il vignettista satirico de L’Unità, si dedica solo al lavoro di artista a Roma, città dove passerà tutta la vita e dove frequenta, tra gli altri, Mario Mafai, Alberto Ziveri, Renato Guttuso, Renzo Vespignani, Ugo Attardi, Pier Paolo Pasolini. Nel 1965 vince il Premio Suzzara e partecipa alla Quadriennale di Roma dove il suo lavoro viene notato da Carlo Ludovico Ragghianti che gli scrive una lettera di grande apprezzamento. In questo periodo sviluppa una ricerca sulla città e la sua periferia, dove compone disegni e fogli in bianco e nero con pochi elementi cromatici, in un assemblaggio legato anche alle esperienze delle avanguardie storiche. Disegnatore e incisore di grande qualità, nei primi anni Ottanta il suo percorso si apre al colore e a una pittura dove le memorie della Scuola Romana si fondono alla sua visione analitica con suggestioni del Rinascimento nordico, in una ricerca durata fino a oggi. Segnato dalle drammatiche esperienze belliche, dal 1966 lavora ininterrottamente alla mostra “L’arte della guerra” che viene esposta in spazi pubblici di molte città italiane, con opere dove il disegno e la pittura si fondono a documenti, giornali e manifesti d’epoca, sulla scia del collage dadaista e con esiti spesso vicini a certe esperienze concettuali. Tra le tante mostre si ricordano le personali a Villa Pignatelli a Napoli (1975), al palazzo dei Diamanti di Ferrara (1976), alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (1993) e al Museo Laboratorio dell’Università romana “La Sapienza” (1998), la Quadriennale di Roma del 1965 e del 1986, la partecipazione al Padiglione Italia, sezione Lazio, della 54. Biennale di Venezia a Palazzo Venezia a Roma. Scompare a Lacco Ameno, Isola d'Ischia, il 31 luglio 2012.

Catalogo Maretti Editore con testi di Maurizio Calvesi, Lorenzo Canova, Paolo Coen, Angela Compagnone, Sonia Gentili, Carmine Siniscalco

Sabato 14 dicembre 2013 cocktail di inaugurazione in collaborazione con le Cantine D’Uva di Larino, vincitrice per il 2014 della Corona Vini Buoni d’Italia della Guida del Touring Club e dell’Oscar del Berebene della guida del Gambero Rosso.


domenica 26 gennaio ore 12-14: finissage con concerto e cocktail a ingresso gratuito per il Giorno della Memoria



Mostra Bruno Canova
La memoria di chi non dimentica
a cura di Maurizio Calvesi


Roma, Casino dei Principi
Villa Torlonia, Via Nomentana 70

Inaugurazione sabato 14 dicembre ore 17.00

sabato 14 dicembre alle ore 18.00

Apertura al pubblico

Orari :15 dicembre 2013 - 26 gennaio 2014
9.00-19.00
Chiuso il lunedì; la biglietteria chiude 45 minuti prima
Promossa da Assessorato alla Cultura, Creatività e promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Sponsor della mostra: Cantine D'Uva, Larino

Catalogo: Maretti Editore
Sponsor del Sistema Musei Civici

Acea; Banche Tesoriere di Roma Capitale (BNL Gruppo BNP Paribas, UniCredit, Banca Monte dei Paschi di Siena); Finmeccanica; Lottomatica; Vodafone; Atac; La Repubblica;
Travis

Organizzazione Zètema Progetto Cultura

Info: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)
www.museivillatorlonia.it www.zetema.it

Ufficio stampa Zetema Progetto Cultura
Gabriella Gnetti 0682077305 (348 2696259) g.gnetti@zetema.it

evento Fb

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