RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
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giovedì 5 settembre 2013

Elisa Zadi “ASCENDENZE: il gioco delle attese”



Elisa Zadi presenta 
“ASCENDENZE: il gioco delle attese”
Galleria Nespolo Studio d’Arte 102
via Verona 102, Alessandria (AL) 
+39 3666 846480
Inaugurazione: sabato 14 settembre 2013, ore 17


Sabato 14 settembre 2013 alle ore 17 la Galleria Nespolo Studio d’Arte 102 di Alessandria, presenta la mostra “ Ascendenze: il gioco delle attese” della pittrice fiorentina Elisa Zadi. La mostra, curata da Stefano Giraldi e Carla Nespolo, vuole riflettere sulla situazione dell’attesa, vista come momento metafisico di un Qualcosa che sta per succedere. Questo Qualcosa è la riflessione, la proiezione, il divenire della crescita nella creazione artistica. Elisa Zadi ci presenta così una serie inedita di opere che mostrano un percorso interiore che da tempo l’artista sta affrontando, manifestandolo attraverso figure femminili e oggetti disposti in uno spazio-assenza, giocando di contrappunto con i suoi vividi soggetti. La mostra resterà aperta fino al 15 ottobre 2013 rispettando i seguenti orari: da martedì a domenica dalle 17 alle 19. Info. +39 3666 846480 www.zadielisa.it



Per mezzo di quel fare filosofando, di quell'imparare facendo che chiamiamo Pittura, Elisa Zadi, astro nascente e già luminosissimo sull'orizzonte dell'arte italiana contemporanea, cerca attraverso l'autoritratto una verità in se stessa. Dipingendo la tela grazie alla complicità della tela stessa, Elisa non narra, insegue non tanto la verosimiglianza esteriore quanto l'esatta fisionomia di uno stato d'animo, la verità di ciò che è riflesso nelle linee del suo volto. Guardarsi e dipingersi, per esserci: il suo non è narcisismo, né autocelebrazione, ma affermazione del proprio io; lei parte da se stessa, perché è la prima e forse unica cosa che possiede fino in fondo. La ripetizione del soggetto non è ossessione, ma nasce da una necessità profonda: per mezzo dell'arte lei cerca se stessa, per capirsi, per conoscersi, per perdersi nel riflesso di uno sguardo o ritrovarsi nell'intensità di un'emozione scandita dal ripetersi rituale del vissuto quotidiano. Per indagarsi nella luce come nell'ombra, nel mistero della sua psiche. E, alla fine di ogni cosa, per essere.

 Marco Palamidessi

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