RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
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lunedì 25 marzo 2013

Della partecipazione di Casa d'Arte San Lorenzo all'edizione 2013 di AAM



Della partecipazione di Casa d'Arte San Lorenzo (www.arte-sanlorenzo.it) all'edizione 2013 di AAM, vi ho già dato qualche anticipazione nel post http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2013/03/casa-darte-san-lorenzo-ad-aam.html

Ora vorrei entrare nello specifico e presentare ufficialmente il progetto che stiamo curando a quattro mani, io ed Anna Maria Brizzi.

Di Thomas Berra penso non ci sia nulla da aggiungere oltre a quello che già trovate su questo blog...
Mentre a proposito di Marco Chiurato...

Marco Chiurato fotografato da Angela Loveday


Marco Chiurato
E’ all’interno dello studio di Marco Chiurato, veneto classe 1972, che la sua prorompente, caotica e fervida creatività si ricompone, seguendo un viaggio in cui il corpo umano è testimone e mezzo, dando la possibilità allo sguardo di ripercorrere in modo logico ed ineluttabile il percorso artistico che ha portato l’artista all’oggi. 

Lo spazio dedicato ad i primi lavori, quelli che diedero vita alla sua prima importante mostra: “Linea 79”, 30 preziose sculture, di modeste dimensione, dove Marco Chiurato, racconta se stesso il suo vissuto, le sue esperienze , che portano l’artista a testimoniare attraverso la propria sensibilità, non solo i propri dolori ma le ferite del mondo, affrontando argomenti che spaziano della religione alla xenofobia, dalla speranza alla disperazione, la vita … la morte. ingredienti che hanno prodotto l’essenza della nostra contemporaneità come… 

Paure

Una collezione di sentimenti carica di significati, dove “il dolore del cuore”, assume dimensioni fantastiche , in un estetica intrisa di un’affascinante poetica che aiuta a liberarsi dal pregiudizio e dalla colpa dando spazio alla speranza ed al riscatto per tornare alla possibilità di abbandonarsi nuovamente ai meccanismi dell’amore. 

Ad un anno dalla mostra “Linea 79” dopo aver avviato altri progetti, sperimentando videoart, fotografia, performance, prende vita la sua avventura più discussa, nel cuore della sua città Marco Chiurato inaugura un mostra che divide critica e stampa, pubblico e collezionisti, quasi mille persone si sono prestate alla realizzazione delle opere, 500 calchi di parti anatomiche maschili e femminili: glutei, seni, organi genitali ed alcune sculture total body a grandezza naturale danno vita a “Sexhibitionism”. 


Una nuova chiave di lettura della sessualità , pezzi di corpi che non necessariamente riconducono ad una persona ben definita dove l’edonismo e la voglia di protagonismo, lasciano spazio anche alle proprie confessioni complice l’anonimato del soggetto che si sente libero di esprimersi senza essere giudicato, meccanismo questo che ritroviamo in inernet, dove sconosciuti chattando con altrettanti sconosciuti si reinventano dando vita ad una sorta di surrogato della realtà 



L’artista riordina questo incredibile caos di “bassa macelleria” in una serie di pannelli suddivisi in seni messi in bell’ordine uno accano all’altro, stessa cosa con i peni dove spiccano quello appartenete ad un soggetto di colore insieme a quello rivestito da un sicuro condom per non parlare della grande gabbia dove vagine munite di ali svolazzano nella costrizione di uno spazio ben definito, davanti al muro di seni la figura dell’ermafrodito con il volto velato che ci ricorda come la natura abbia previsto le molte possibilità che invece la società ancora non accetta riproponendoci il problema della diversità: Al centro di tutto la figura del Cristo, l’opera dello scandalo, Marco Chiurato racconta il suo Cristo che è sia uomo che donna, e che porta ben visibili le tracce del martirio , la croce di spine e le stimmati, la figura è posta eretta quasi a testimoniare comunque la sua presenza in tanto sfacelo , come un Padre che nonostante tutto continuerà ad amare i suoi figli lasciando spazio alla speranza ed al perdono. 

Un altro importante momento creativo dell’evoluzione artistica di Chiurato è testimoniato una serie di video performance dedicate al più inevitabile dei sentimenti umani: l’Invidia, l’artista si misura con autorevoli nomi dell’arte e della cultura includendo anche grandi aziende di successo. Nei pochi minuti della performance sono messi in successione Interesse, ammirazione, desiderio ed infine distruzione.


 E sempre la distruzione sarà il finale di un altro spettacolare momento quello dell’opera “Tangshang ore 3,42” datata Settembre 2009, al vernissage della mostra “Arte? Luce”, in collaborazione con altri 10 artisti che lavorano al tema della luce, Chiurato espone tre enormi e preziosi lampadari in zucchero che nel clou della serata collassano e si infrangono al suolo tra lo sgomento e la paura dei presenti, la luce riflessa dai sontuosi lampadari si trasforma in buio, silenzio, desolazione riportandoci alla memoria il terribile terremoto cinese di Tangshang andando a sottolineare la precarietà del nostro esistere. 


Eros e Thanatos hanno sempre caratterizzato i lavori di MC, l’impulso creativo e quello distruttivo hanno generato centinaia di opere mediante tecniche e materiali diversi, oggi l’artista quarantenne ha raggiunto una maturità che si misura anche nell’abbandono dell’antica lotta, è sempre la figura umana il centro del racconto ma è una nuova figura liberata dal rimpianto, dal pregiudizio dalle delusioni, non più vittima delle proprie ossessioni non più smembrata e mercificata, la figura viene ricomposta nella sua interezza nell’accettazione del proprio essere con le proprie peculiarità ritornando ad essere parte integrante dell’universo diventando essa opera d’arte ritrovando nel creato il suo giusto posto nel più sincero e totale abbandono, sottolineata da sottili arabeschi creati dallo zucchero, accarezzato dalla dolcezza di una tecnica antica, coinvolto anche nei sensi l’uomo abbandona ogni forma di aggressività ritrovando la sua spiritualità nel dolce abbraccio del perdono 

Marco Chiurato - 2013 ELENA GRIMALDI - stampa fotografica da performance su t-bond 200 x100 cm.






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