RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
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mercoledì 8 agosto 2012

Bombardieri e i giapponesi

Riprendo dal sito del Corriere (www.corriere.it ) e nello specifico all'indirizzo http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/12_agosto_7/sirmione-scultura-bombardieri-fa-arrabbiare-giapponesi-2111345061914.shtml , questa curiosa notizia a firma di Alessandra Troncana a proposito dell'ottimo scultore Stefano Bombardieri... da leggere

La scultura fa infuriare i turisti giapponesi

L'opera d'arte di Bombardieri crea un caso internazionale. Raccolta di firme dei cittadini per toglierla

 

L'opera di Bombardieri  (Foto Campanelli)L'opera di Bombardieri (Foto Campanelli)
Quando l’hanno visto lassù, issato sulle travi a volteggiare con la faccia corrucciata e il ventre pantagruelico, gli si sono strabuzzati gli occhi a mandorla. Cos’hanno detto di preciso non si sa, ma pare che davanti a quel lottatore di sumo (finto, ovvio) issato come un salame in mezzo a Sirmione, la delegazione di uomini d’affari giapponesi appena approdata sul Benaco abbia strillato «Orrore!» e poi via così, tra stizza, accuse d’empietà e indignazione per l’opera eseguita dallo scultore Stefano Bombardieri ed esposta all’incrocio di Colombare insieme a elefanti, rinoceronti, tigri e ippopotami mastodontici, imbullonati e verniciati.
Del resto, più che un artista il bresciano è un istrione, un imbonitore, uno che l'accademia non l'ha fatta a Brera ma a Gardaland, sì, proprio a Gardaland, dove ha lavorato, vissuto, sudato, scoperto e imparato a forgiare creature esotiche e mostri marini, fantastici o preistorici. Le immense creature di Bombardieri, un po’ dada, un po’ pop, un po’ surreali, un po’ di tutto, mettono in discussione in modo sardonico lo statuto di opera d’arte, a Brescia lo sanno tutti o quasi. Per questo, quando lo scultore ha disseminato a Sirmione i suoi lavori, nessuno, salvo qualche esteta vecchio stampo, s’è indignato. Nemmeno vedendo il lottatore di Sumo, che ha pure un titolo: «Il peso del tempo sospeso, Sumo». Una palese metafora degli strascichi di passato che gravano come macigni sul contingente. I giapponesi in visita al borgo lacustre, però, non l’hanno capita. Per loro, quello è un connazionale finto, certo, ma impiccato, anche se in realtà è appeso alle travi per la cintura e non per il collo. Ed è scoppiata la polemica. Internazionale, nientemeno. Alcuni cittadini che condividono il parere dei nipponici, stanno raccogliendo firme per togliere di mezzo l’opera. Ma il sindaco si Sirmione Alessandro Mattinzoli non ne vuol proprio sapere
Alessandra Troncana

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