RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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giovedì 22 marzo 2012

Allunaggi possibili a cura di Martina Cavallarin

Ricevo e pubblico immediatamente la notizia di questo interessante progetto, ideato dalla grande Martina Cavallarin, dove trovo con piacere, fra gli altri, la presenza della brava Ester Negretti. A venezia da maggio prossimo...




Allunaggi Possibili Allunaggi possibili
a cura di Martina Cavallarin 
Cà Zenobio, Venezia, maggio - luglio 2012 

 allunaggio:
Approdo sulla Luna per mezzo di una macchina spaziale - Allunaggio morbido, dolce, senza forte urto Il primo allunaggio di un essere umano fu quello di Neil Armstrong, comandante della missione Apollo 11, il 20 luglio 1969, seguito da quello di Buzz Aldrin, mentre il loro compagno Michael Collins controllava il modulo di comando Columbia, Armstrong e Aldrin scesero sulla Luna con il loro modulo Eagle alle ore 4:17 P.M. EDT. 

 Ciascun artista abita una stanza. Una stanza che mi piace pensare come un territorio di sospensione, non silenzioso per forza, non chiassoso per forza. Ma uno spazio privato dell’opera che convive e dialoga con i singoli luoghi prendendo per mano lo spettatore che condivide un percorso che lo porta dall’atmosfera felliniana dell’installazione di Francesco Bocchini, una grande giostra in ferro, all’interazione con la gabbia che libera uccelli-ombra degli AuroraMeccanica passando per le sculture intrise di memoria ed impure di Alessandro Bergonzoni che espandono l’errore sul bilico dell’abbandono. L’opera di Robert Gligorov impasta denuncia sociale, sarcasmo, poesia ed invenzione, Jacopo Mazzonelli ci fa galleggiare nella sperimentazione tra installazione sonora, lirismo e impegno tecnologico mentre il processo di Gianni Moretti si spinge sul bilico della trasformazione di differenti organismi sviluppando la ricerca di materiali e il collasso e la disgregazione degli stessi. Ester Maria Negretti crea totem materici intrisi di pittura per un dialogo costante e profondo tra essenza dell’opera e spirito del luogo, Gino Sabatini Odoardi installa oggetti simbolici di materiale plastico decontestualizzati e Ekaterina Panikanova porta disegno, forma e struttura a scambi continui tra opera di carta e lo svolgimento dinamico della loro proiezione incessante.

In allegato una fase del progetto  site specific di Ester Maria Negretti
Progetto ancora in fase di definizione

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