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lunedì 2 gennaio 2012

"Il muro ha un suono" personale di Bios Vincent a Palermo a cura di Martina Cavallarin

Un altro bel "colpo" messo a segno dalla preziosa mente di Martina Cavallarin. 
"Il muro ha un suono" personale di Bios Vincent a Palermo...




Palermo: dopo il successo della retrospettiva dedicata a Christo e Jeanne Claude (08.07.20111 – 08.01.2012), Palazzo Reale aprirà la stagione espositiva del 2012 con la prima personale di BIOS Vincent a Palermo dal titolo “Il muro ha un suono”, a cura di Martina Cavallarin. La mostra sarà ospitata nelle Sale Duca di Montalto dal 14 gennaio al 3 febbraio 2012.

Le più alte cariche del Parlamento Siciliano accoglieranno il pubblico a Palazzo Reale con una cerimonia d’inaugurazione venerdì 13 gennaio 2012 alle ore 19:00. Per l’occasione, un’inedita performance dal forte impatto emotivo introdurrà alla visione della mostra che celebra l’atteso ritorno del giovane artista trapanese nella sua terra d’origine dopo le recenti esperienze artistiche in Cina, a Boston e a Berlino.
La mostra è patrocinata dalla Regione Sicilia, dall’Assemblea della Regione Siciliana e dalla Fondazione Federico II, e promossa dall’Associazione Sicilia Promotion, con il contributo di Galleria Affiche Milano e Galleria 71 Palermo. Sponsor d'eccezione URSA Italia SrL.


 
LA MOSTRA



Una mostra coraggiosa quella di BIOS, da vedere e sentire, e che conferma l’attenzione del Parlamento Siciliano per le dinamiche di contaminazione che i linguaggi dell’arte contemporanea sono capaci di attivare e che si pone come una sfida volta alla ricostruzione della memoria.
BIOS costruisce per gli spazi del Palazzo Reale un percorso del tutto inusuale, che si snoda dal piano inferiore, in cui si è accolti dai video con i gli atti performativi dell'artista, fino alla sala centrale del piano superiore, dove una labirintica installazione composta da oltre 40 opere di grandi dimensioni avvolge il visitatore in spire materiche dalle forti cromie che prendono il sopravvento e conducono alla grande parete di fondo interamente coperta da un lavoro di notevoli dimensioni emozionali.



BIOS indaga la dimensione del sociale concentrandosi su temi spigolosi come l’aborto, l’ecologia, le sopraffazioni, la violenza, le barriere fisiche e mentali, attraverso un’arte che si avvale di performance - in cui i cacciatori sparano virtualmente sulla preda, metafora per eccellenza, o in cui l’artista impersona i “pinocchio” e ne simula crocefissioni - e di installazioni a parete, quadri che si fanno scultura nell’accogliere gettate di colore, scarnificazioni, oggetti circondati da numeri che sono un logo –  come il 194, cifra che evoca la legge sull’aborto – o parole, lettere, scritte.

Di fronte ai pannelli termoisolanti, cosparsi di cemento o lasciati quasi a vivo, perforati da proiettili di vari calibri, Magnum, piombini, Lupara, violentati da un uso determinato e mirato di armi da fuoco, ci si lascia trasportare dall’eco del sibilo lacerante e invisibile dello sparo, delle risposte mai date, dei doni inaspettati, di una speranza disillusa o di un ricordo cancellato. BIOS invita a guardare il mondo dal buco inflitto dai proiettili sulle sue opere. Un’operazione artistica volta a proteggere la memoria che nella superficie di cemento - simbolo del “muro” inteso come barriera urbana o mentale, preclusione, carcerazione o difesa - s’incunea come le pallottole che la trafiggono per espandere il silenzio e non smarrire il ricordo - afferma la curatrice della mostra Martina Cavallarin.

“Quelli di Vincent sono i muri della vita che raccontano la storia degli uomini che l’hanno vissuta. – scrive l’architetto Michele Premoli Silva che ha realizzato il progetto espositivo – Muri che, come quelli delle case nei luoghi di combattimento o di conflitto, segnati dalle raffiche dei proiettili che vi hanno inciso il loro alfabeto, restano lì a ricordare che tra quel muro e chi sparava probabilmente sono state interrotte delle vite. BIOS ha scelto di raccontare la vita del Mondo attraverso il muro”.


LA SEDE



Il Palazzo Reale o dei Normanni di Palermo, fu eretto durante la dominazione araba, con caratteristiche tipicamente difensive, nel luogo più alto della città, sopra un insediamento punico ubicato nella sezione sottostante le attuali Sale Duca di Montalto. Trasformato in Palazzo Reale dai Normanni, che ne fecero il centro nevralgico della città, con Federico II di Svevia diventò cuore pulsante della cultura del Regno. Oggi è sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, cioè del Parlamento Siciliano. Le Sale Duca di Montalto ospitano mostre d’arte contemporanea di carattere istituzionale.


L’ARTISTA



BIOS Vincent

è nato a Erice, Trapani, il 24.11.1976



La sua arte è mutuata da un preciso percorso culturale, da codici antichi come la grafica o la letteratura medievale, le incisioni, l’arte sacra e un immaginario visionario, e si avvale di tutti gli strumenti che l’artista conosce: spatole, pennelli, reti, proiettili, plastiche, tessuti, cemento e grovigli di materia, oggetti.
Al momento BIOS è impegnato nel processo di installazioni ambientali nelle quali è previsto l'utilizzo di sorgenti di energia rinnovabile. Dal 2000 il suo lavoro è stato presentato in varie mostre collettive e personali in Italia e all’estero.
 

Vive e lavora tra Milano e la Cina e collabora con diversi studi di Architettura nello sviluppo di progetti tra arte e architettura.


Immagini presenti nel comunicato:
Bios Vincent, Installazione per Il muro ha un suono a Palermo, Palazzo Reale
Bios Vincent | Dodici |polistirene, cemento, sparo | 2011 | cm 265 x 312


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