RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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giovedì 29 settembre 2011

A proposito di "ISTANTANEE METROPOLITANE" personale di Andrea Gnocchi - Roma: le prime immagini

Ecco le prime immagini della Mostra personale di Andrea Gnocchi, "ISTANTANEE METROPOLITANE" presso lo Studio Rodl & Partner di Roma...

per saperne di più:










STRAZIANTE, MERAVIGLIOSA BELLEZZA DEL CREATO Frangi a Villa Manin

Venerdì a Villa Manin una grande personale di Giovanni Frangi. Uno dei veri protagonisti dell'arte, perlomeno degli ultimi 20 anni.
Da vedrere!!!


Data Inizio:30/09/2011
Data Fine:01/11/2011
Nazione: Italia
Regione: Friuli-Venezia Giulia
Provincia: Udine
Comune: CODROIPO


STRAZIANTE, MERAVIGLIOSA BELLEZZA DEL CREATO
GIOVANNI FRANGI - Opere recenti 2005-2011
30 Settembre - 1 Novembre 2011

SEDE ESPOSITIVA
Villa Manin di Passariano - Esedra Orientale
Undici stanze nell’esedra orientale di Villa Manin 
a Passariano ospitano un riepilogo del più recente 
tratto dell’attività di Giovanni Frangi, 
uno dei più significativi artisti dell’Italia di oggi.

Questa sequenza di ambienti permette di farsi un’idea, 
più che esauriente, delle predilezioni espressive di un autore, 
nato a Milano nel 1959, e ormai giunto alla mezza età.
Si ha modo di ripercorrere – in un ordine che carica di nuovo 
senso anche le (poche) opere già viste in pubblico – il passaggio 
da raffigurazioni della realtà tramite la pittura ad altre che 
hanno come punto di partenza l’immagine fotografica. 
Senza che questo ingeneri banali contrapposizioni.
E allora. Si osservano gli esperimenti di restituzione 
tridimensionale di approssimazioni della natura: 
e qui è il Fondo del mare. Ci si solleva l’anima con 
sculture in gesso e in gommapiuma, distese su un 
prato finto. Si allarga il cuore osservando i cieli dipinti, 
in gara con quelli veri che bucano le finestre, quasi 
a porgere omaggio a quelli felici di Paolo Veronese e a 
quelli strappati di Giovan Battista Tiepolo.
Si ammirano, come in un museo vero, i Giardini 
pubblici, che erano l’altra estate al MART di Rovereto. 
Si rende visita agli orti botanici con una serie di incisioni 
al carborundum, messe in carta da Corrado Albicocco: 
è un’occasione per chi ha perduto la prima presentazione 
di questi fogli alla Galleria d’Arte Moderna di Udine nel 2008.
Si osservano nel cantiere interrotto dell’esedra i brandelli 
d’argento che si arrampicano su soffitti, pavimenti, 
scale e controscale. Ci si appaga davanti alle grandi 
tele viola, intitolate Vallemosso, con l’acqua tremolante 
delle risaie della Valpadana. Si scoprono nuovi esperimenti, 
accessibili, umani, come capita quasi sempre con le 
opere di Giovanni Frangi: stavolta è il turno delle Tele Nere, 
supporti insoliti per immagini consuete.
E si approda, in un passaggio che fa epoca nella storia 
dell’artista, a vedere di nuovo – nei suoi quadri dell’ultima 
stanza – figure umane: su una spiaggia, tra le rocce. 
Verrà da dire, lo si può scommettere, non solo ai visitatori 
appassionati: “Ah, straziante, meravigliosa bellezza 
del creato”. Proprio come facevano Totò e Ninetto 
alla fine di Che cosa sono le nuvole? di Pier Paolo Pasolini.
 www.villamanin-eventi.it/straziante_meravigliosa_bellezza_del_creato.php

FABIANO PARISI - IL MONDO CHE NON VEDO - volume due


Fabiano Parisi a Roma per una personale, dopo la partecipazione alla Biennale... assolutamente da non perdere!!!!


FABIANO PARISI
IL MONDO CHE NON VEDO - volume due
14 ottobre - 4 novembre 2011
dal lunedi al sabato ore 17,00 - 20,00 o su appuntamento
Inaugurazione venerdì 14 ottobre 2011, ore 18 - ingresso libero
Label201
Via Portuense 201 - 00146 Roma

Nellʼambito della manifestazione FotoLeggendo, organizzata da Officine Fotografiche, Label201 presenta la mostra fotografica Il mondo che non vedo – volume due di Fabiano Parisi.
FotoLeggendo ha il contributo della Provincia di Roma, è promossa dalla Regione Lazio, Assessorato Cultura, Arte e Sport, da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico - Sovrintendenza ai Beni Culturali e dal Municipio Roma XI, Assessorato alle Politiche Culturali e della Memoria. Inserito nel circuito nazionale Portfolio Italia - Gran Premio Epson - organizzato dalla FIAF,
Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, FotoLeggendo è gemellato con il festival Boutographies -
Rencontres photographiques de Montpellier.
Il mondo che non vedo – volume due
Questo è “il mondo che non vediamo” e che fa parte della nostalgia della memoria: ville gentilizie, cinema,
teatri, chiese storiche, fabbriche e luoghi di produzione che stanno lentamente scomparendo, insieme a
certi rituali e tradizioni di un'epoca, quella del ventesimo secolo. Lʼocchio del fotografo guarda questi luoghi,
ne immagina il loro passato, ne accarezza i ricordi e il fascino incantato delle patine. I luoghi, che fanno
parte di una ricerca fotografica che parte in Italia e si estende in Europa ed ultimamente in America, non
sono indicati nelle singole fotografie e identificati geograficamente, proprio perchè la mappatura del "dove"
e "quando" perde di significato, il dove non è importante e il tempo sembra essersi fermato. Nelle fotografie,
scandite da una rigida prospettiva centrale, lʼattenzione per i minimi dettagli, acuita dalla mancanza di figure
umane, crea una strana atmosfera di aspettativa, al confine del surreale. Per Parisi, come per James
Hillman, questi luoghi possiedono ancora unʼanima, hanno un significato in quanto portatori di una
stratificazione di sensazioni e di immagini che li fa vivere indipendentemente dalla nostra memoria e dal
nostro vissuto. Fabiano Parisi ha trovato il modo per raccontare storie del passato attraverso un mezzo del
suo tempo, la fotografia. Con i suoi colori, o almeno quelli che il passato vuole farci vedere, come una guida
visionaria di mondi lontani ma presenti e ancora vivi, almeno ogni volta che li si racconta.
Info
14 ottobre - 4 novembre 2011
dal lunedi al sabato ore 17,00 - 20,00 o su appuntamento
Inaugurazione venerdì 14 ottobre 2011, ore 18 - ingresso libero
Label201
Via Portuense 201 - 00146 Roma

martedì 27 settembre 2011

MINI BIGGEST - L'istante contemporaneo a cura di Mariangela Maritato

Le mostre di contemporanea allestite in spazi non convenzionali mi attirano particolarmente. Dopodomani, io stesso, porto l'opera di Andrea Gnocchi anziché in galleria in uno Studio Legale romano (http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.com/2011/08/istantanee-metropolitane-andrea-gnocchi.html).
Ora mi ritrovo a segnalare una mostra collettiva di alto livello, curata da Mariangela Maritato, allestita in un concessionario di automobili che vede fra l'altro la presenza, fra gli altri, di un'artista a mio giudizio di raffinata intelligenza: Marta Manfredini.


MINI BIGGEST - L'istante contemporaneo

MINIEtica - Vigevano (Pavia)
Corso Giuseppe di Vittorio
Pavia, Italy
30 settembre - 30 ottobre 2011
Opere di Marta Manfredini, Nino Mustica, Ludmlilla Radchenko, Massimiliano Robino.

Il "prestissimo" che Friedrich Nietzsche attribuiva al tempo della modernità, è l'istante necessario alla relazione, allo scambio e contemporaneamente l'attimo di cui ci si appropria per comunicare, per fare un'esperienza del tempo negandone ogni proprietà normativa e regolatrice.
L'istante si trasforma in sculture, installazioni e fotografie 
ispirate al concetto di "istantanea" in una mostra dal titolo “Mini Biggest”.
L'impressione immortalata in pittura in seguito all'avvento della tecnica fotografica dagli impressionisti francesi alla fine dell'Ottocento, è una costante di riflessione e di indagine nell'arte contemporanea come nelle opere di MARTA MANFREDINI, NINO MUSTICA, LUDMILLA RADCHENKO E MASSIMILIANO ROBINOche esprimono, attraverso una POETICA POSTMODERNA, una visione del mondo personale che mette in discussione in chiave critica il presente.
Artisti in grado di "fermare il tempo ma non l'impressione" che si confrontano con la tecnologia avanzata e le sue implementazioni attuali. (Mariangela Maritato)

lunedì 26 settembre 2011

Kaliakra - personale di Emila Sirakova a Palermo

Tre anni fa, durante le selezioni della prima edizione del Premio Patrizia Barlettani ho avuto la fortuna di conoscere questa giovane artista. Da allora l'ho tenuta "sotto osservazione". Certo, non è la prima volta che scrivo di lei su queste pagine, ma il fatto è che ogni volta riesce a stupirmi, coinvolgermi e convincermi sempre di più. Lei è Emila Sirakova e a breve sarà in mostra a Palemo... ovviamente da non perdere!!!


“Oggi noi tutti siamo profughi. Oppure dobbiamo difenderci e conservare ciò che in noi ci parla delle nostre radici in senso concreto o in senso figurato, magari quando è la società stessa quella che cerca di appiattirci e di eliminare ogni autostima e legame col passato individuale/collettivo”
L'artista scrive a proposito di questo progetto:
"Lo spunto principale di questo nuovo progetto è una storia per me molto importante. Nel nord della Bulgaria c'è un capo nel Mar Nero, chiamato Kaliakra. Questo lembo di terra rientrante nel mare e ricchissimoparco naturale è stato per secoli punto strategico per greci, bizantini, traci, ottomani, bulgari. Secondo una famosa leggenda, durante gli otto secoli di dominio ottomano che abbiamo vissuto ci furono 40 ragazze, che erano state scelte per essere portate a Costantinopoli nell'harem del sultano. Le ragazze, per non dover rinunciare alla propria origine, alla famiglia, al proprio credo e libertà, decisero di intrecciarsi tutte per i capelli, per non fuggire davanti alla paura, e di gettarsi nell'abisso.

Aldilà dell'aspetto grafico, certamente accattivante, mi piace l'idea di riprendere un tema simile, la libertà individuale e la sua difesa a qualsiasi costo. nella società contemporanea tutti noi spesso rinunciamo ai nostri valori, a volte senza nemmeno rendercene conto. Per me Kaliakra rappresenta questo quindi. 

E il legame con la Sicilia va aldilà del nome di derivazione greca, alla fine siamo un po' tutti figli dello stesso mare, il Mediterraneo."


Qanat Art è lieta di presentare Kaliakra, personale di Emila Sirakova, da un progetto comune sotto la supervisione di Qanat. Dieci opere, di dimensioni variabili, saranno presentate sabato 8 ottobre alle 19,30 presso il QAMM di Via del Parlamento 23. Attraverso questa serie di disegni Emila Sirakova traccia un ponte tra la sua storia personale e quella della sua terra, riproponendo la leggendaria saga delle 40 vergini che, destinate all’harem del Sultano di Costantinopoli, si uccidono gettandosi dalla bella rocca a strapiombo sul mare, annodate per i capelli tra loro. Una storia che trova il suo focus nel simbolismo della scelta tra l’esilio e la resa, nella crudezza che la propria terra sa dare a cambio di un amore viscerale. Kaliakra rappresenta tanto la fortezza in cui ci chiudiamo, la corazza verso l’altro, quanto l’incuneamento nel mare aperto della diversità, suggellati mediante un disegno sapiente, magico ed ispirato. Per Qanat, la mostra di Emila Sirakova rappresenta un altro mattone verso una concezione aperta e globale dell’arte a Palermo. La mostra sarà visitabile tutti i giorni, festivi esclusi, dalle 15,30 alle 18,30, fino al 28 Ottobre.
NOTE BIOGRAFICHE
Emila Sirakova nasce a Sofia (Bulgaria) nel 1984. In seguito al conseguimento della laurea in pittura ottenuta all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel 2008, sta ora rivolgendo le proprie ricerche verso il campo del fashion design presso il Politecnico, sempre nel capoluogo lombardo. Tra gli interessi coltivati dalla giovane e promettente arista vi è inoltre, la fotografia digitale ed il suo impiego nelle illustrazioni. Attualmente l’artista risiede e lavora a Milano.
Mostre collettive:
2009 – Di Cielo in Cielo In Cielo, a cura di Nila Shabnam Bonetti, piazza Duomo, Milano
2009 – finalista al premio Next Generation – Premio Patrizia Barlettani – a cura di Roberto Milani – Galleria San Lorenzo, Milano
2010 – Think Tank Festival, a cura di Marco Ortensi, Forum di Assago
2010 – Performance Turpiacque, a cura di Nila Shabnam Bonetti, Step09, Museo della Scienza e della Tecnica, Milano (partecipazione alla performance oltre all’ideazione e creazione dei vestiti)
2011 – Come Together – Piscina Comunale, Milano
2011 – realizzazione del vestito della Primavera presso la Galleria Rodolfo Viola, Milano
2011 – World Art Bit, Spazio Concept, a cura di Giuseppe Iavicoli
2011 – 500 Meeting Art, Spazio Concept, a cura di Giuseppe Iavicoli e Arttwee, Milano
Mostra personale:
2011 – Paper Swan. Emila Sirakova solo show, a cura di Emanuele Beluffi, Deodato Arte, Milano



Chi muove l'arte: Carta d'identità di... Linda Giusti


Linda Giusti

DOMANDE

  • Generalità (nome, cognome, età, professione ect.)
  • Collaborazioni (principali collaborazioni, mostre ect.)
  • Il tuo miglior pregio
  • Il tuo peggior difetto
  • Qual è il collega che stimi di più?
  • E quello che ritieni meno interessante?
  • Fammi tre nomi di artisti che ritieni in questo momento fra i più interessati
  • La galleria, il museo o l’istituzione al top della tua classifica personale?
  • Ed il fanalino di coda?
  • Moderno o contemporaneo?
  • Il ruolo del web nel mondo dell’arte
  • Progetti importanti per il futuro
  • Sogno nel cassetto
  • Ricetta salva/crisi
  • Una tua confessione (quello che nessuno sa di te)
RISPOSTE



Linda Giusti – 32 anni – toscana - critico e curatrice indipendente


La mia prima collaborazione risale al 2004 durante l'organizzazione e allestimento di “Territoria” presso il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. Avevo tutto da imparare e una grande emozione da gestire. Poi sono venute le collaborazioni con le gallerie prima in Toscana, poi a Torino, Milano e Modena. Tra tutte ricordo volentieri Eleonora D'Andrea Contemporanea (Prato e Milano), che mi ha sostenuto fin dagli esordi e per la quale ho curato diverse mostre, il Castello di Rivara (TO), per il quale ho curato la collettiva “Architetture sensibili” in occasione del Congresso Mondiale di Architettura a Torino, con la presenza di 45 artisti internazionali e la partecipazione di 15 gallerie italiane. E, sicuramente, il L.U.C.C.A Center (LU), con il quale ho instaurato dal 2009 un sodalizio di stima e reciproca collaborazione concretizzatasi già in diverse collaborazioni esterne e due eventi in sede: un'asta di beneficenza e una kermesse video con i migliori videoartisti e giovani promesse della scena internazionale.


tanta tanta tanta pazienza...


non so perchè pensi che ne abbia solo uno!


Mmmmm...questa domanda e quella successiva sono come i quesiti che ti vengono proposti da bambino: vuoi più bene alla mamma o al babbo? A parte gli scherzi, ho grande rispetto per i miei colleghi in genere, sia per chi è alle prime armi, sia per chi è ormai un esperto del settore. So che sembra una risposta diplomatica, ma nella mia vita non sono mai riuscita a fare una classifica di chi merita più che cosa. Siamo un po' tutti sulla stessa barca, si hanno grandi intuizioni, poi qualche volta ci si perde, si fanno degli errori poi da quelli si impara e magari si migliora! Però se proprio dovessi citare qualcuno, direi che al momento tifo per le donne. Non per essere di parte, ma ultimamente l'universo femminile ha dimostrato di avere determinazione e tenacia da vendere. Mi piacciono in particolare le ladies di ferro, come Angela Vettese (Fondazione Bevilacqua La Masa- Venezia) e Gabriella Belli (Musei Civici Veneziani).


Beh, in genere tutti quelli che si dimostrano infinitamente meschini. Non mi piacciono (e non sai quanti ne ho visti) quelli che si fanno strada sfruttando “conoscenze familiari”, per poi dormire sugli allori. Non ho niente in contrario nei confronti di chi può vantare una raccomandazione che permetta loro di fare carriera con più facilità. Nel sistema italiano, purtroppo, è una fortuna, sicuramente non una colpa. Ma se poi, in virtù di questa, ci si sente in diritto di lavorare un po' alla carlona, perchè tanto il posto è garantito, allora sì, per me queste stesse persone non meritano alcun tipo di interesse.

Sono appassionata di videoarte, pertanto citerò i tre artisti che mi hanno particolarmente incuriosita negli ultimi anni:

Doug Aitken –  californiano, classe 1968, già ospite del Moma con un'imponente video installazione: “Sleepwalkers” 2007. I suoi sono racconti del quotidiano, in cui si ravvisa una ricerca instancabile della sperimentazione comunicativa attraverso le immagini e il suono, mai casuale e squisitamente contemporaneo. I suoi video hanno la capacità di coinvolgere lo spettatore ed immergerlo in uno stato di sospensione totalizzante. Sono lavori potenti, trasversali, multisensoriali.

Gli altri due artisti sono entrambi torinesi e non è un caso secondo me. Nel senso che trovo Torino una fucina di creatività all'ennesima potenza, soprattutto rispetto alla videoarte: i Fratelli De Serio e Maya Quattropani.
I primi sono ormai noti a livello internazionale e non solo tra gli amanti dell'arte, giacchè i due fratelli hanno esordito con il loro primo lungometraggio al Festival di Locarno appena conclusosi.
Le loro video-storie sono narrazioni intense ed equilibrate, giocate su personaggi spigolosi,  pungenti e sapientemente costruiti ad arte sul filo del registro documentaristico. Invece Maya, giovanissima promessa, si distingue per il suo linguaggio estremo, crudo, sperimentale, scomodo, squisitamente irriverente. Il suo corpo è spesso il principale mezzo di espressione di performances critiche che, a tratti, mi ricordano la carica drammatica di Regina Josè Galindo.

Sono molto legata al PS1 di New York, che ho visitato nel 2006. La prima impressione fu di meraviglia, ricordo che giravo per le sale a bocca aperta, non tanto per le opere in mostra (anche se, devo dire, che c'era stata una cura nella selezione e nell'allestimento davvero impeccabile), quanto per l'atmosfera percepita negli ambienti che ospitavano la collettiva. Non so dire se sia stata la  suggestione provocata dalla mia devozione per la Grande Mela, ma è certo un'esperienza che va fatta almeno una volta nella vita! Poi immancabile il Moma e il Whitney Museum, sempre a New York...sarò di parte per caso? In Italia invece Punta della Dogana a Venezia.

Il MOBA – Museum of Bad Art -  di Boston! Ma da visitare assolutamente! Espone solo opere volutamente “brutte”, di dubbio gusto o riuscite male. Qui potrete davvero sbizzarrirvi in commenti del tipo:

 Contemporaneo E Moderno.
Sono dell'idea che la creatività di un artista debba avere libertà di sfogo con qualsiasi mezzo di espressione. Il web ormai è parte integrante della nostra vita, non vedo perchè non debba esserlo anche della nostra sfera artistica. Se di contemporaneo vogliamo parlare, non possiamo escludere questo nuovo linguaggio creativo. Basta guardarlo da una nuova prospettiva. E' chiaro che finchè adotteremo gli stessi strumenti interpretativi legati alle arti comunemente intese, non riconosceremo mai alcuna legittimazione a quella digitale. I
Recentemente mi è stato proposto di scrivere a quattro mani una nuova edizione dedicata alla storia dell'arte toscana dal XX secolo fino ad oggi, per riscattare il ruolo che questa ha assunto nella storia dei grandi movimenti artistici. Potevo, da buona toscana, tirarmi indietro?

Non ho comodini, quindi nascondere un sogno nel cassetto lo trovo difficoltoso! I sogni sono la nostra parte più bella. Qualche volta si avverano, altre volte ti lasciano l'amaro in bocca per non averli potuti realizzare. Per quanto mi riguarda, il sogno più bello di tutti è quello che vivo ogni giorno nel presente. E tanto mi basta.

Mammamia quanto sono scontata: l'Amore, è ovvio!


Dico a tutti che vengo da Prato. Non è vero: sono di Pistoia! 


Per vedere le altre "Carte di Identità....
vai su:


'Post-ever' personale di Pasquale De Sensi a cura di Olga Sgobio

Ancora una volta Piscina Comunale dimostra essere un dei poli più interessanti per l'arte contemporanea. Pasquale De Sensi, giovane artista calabrese, l'ho conosciuto in questi giorni durante le selezioni del Premio Patrizia Barlettani NEXT_GENERATION (www.premiopatriziabarlettani.it). E' uno che merita!


'Post-ever'
Personale di Pasquale De Sensi a cura di Olga Sgobio 
28 settembre-29 ottobre 2011Piscina Comunale - Spaziodarteincopisteria
via Campiglio 13
Milano (Milan, Italy)

Digitando la parola immagine su google appaiono, in 0,12 secondi, 24.200.000 risultati, questo ci dà solo una vaga idea di quanto, quella successione di lettere, sia in auge nella nostra società. Dalla rivoluzione industriale ad oggi siamo stati sempre più circondati da una vastità di raffigurazioni, ognuna di loro compie un rimando di significati, infatti, il linguaggio visivo è qualcosa di fortemente evocativo e rappresenta un richiamo a idee, luoghi e fatti.
Pasquale de Sensi da diversi anni ha fatto proprio l’uso di immagini, organizzandole secondo dettami non ordinari e creando un rapporto intimo con la comunicazione visiva. Spesso nelle sue rappresentazioni vi sono elementi da noi ri-conosciuti come icone di film piuttosto che fotografie passate alla storia e ognuna delle figure, al passaggio della mente creativa dell’artista, sembra prendere una nuova vita. L’immenso archivio fotografico di De Sensi viene da lui reinterpretato, le sue elaborazioni si traducono in collage di matrice ironica volte a smascherare la realtà. Pasquale De Sensi compie un’incessante ricerca per ottenere delle rappresentazioni che non passano inosservate e si traducono in composizioni briose: da grande comunicatore visivo scompone e ricompone i soggetti delle sue rappresentazioni fino ad ottenere un’efficace evoluzione della tecnica e del concetto di casualità.

Olga Sgobio

Per votare i 30 finalisti del Premio Patrizia Barlettani NEXT_GENERATION 2011


I finalisti del Premio Patrizia Barlettani NEXT_GENERATION 2011


Anche quest'anno è stato veramente difficile individuare solo trenta giovani artisti fra gli oltre 120 che si sono presentati alle selezioni... Una proposta di alto livello che ha messo veramente in difficoltà tutti noi che dovevamo svolgere le selezioni... ora si passa il testimone alla Giuria, che avrà l'arduo compito di individuare il vincitore assoluto del Premio. 
A Igor Zanti invece l'onere di assegnare il Premio della Critica e per voi il compito di assegnare, attraverso il vostro voto, il riconoscimento della Giuria Popolare...


I TRENTA FINALISTI
(in ordine alfabetico)

Irene Balia
Irene Balia
"...indago il niente, il nulla. Sono attratta dal sentimento del vuoto..." eppure la sua arte è piena. Di qualità, equilibrio, armonia. Una minuziosa ricerca del particolare attraverso una attenzione "particolare".
Lavora prevalentemente con olio e grafite su tela, sfiorando solamente il concetto di surreale ma appropiandosi in pieno di tutte quelle tematiche legate alla poetica del sogno.

"i'm only sleeping" olio e grafite su tela cm 100x100_2011

Fabio Borrelli
Fabio Borrelli
Napoletano, già introdotto nel "sistema arte" presenta al Premio un lavoro prezioso, attento ed efficace.
"... sono un prodotto tipico della mia città: un contrasto...  ...cerco di creare un enigma... nell'evoluzione del bambino, gli istinti hanno una forma... le ossa sono il simbolo del passato, il bimbo è la sua eredità genetica..."
"level x y" acrilico e inchiostro su tela , 100x100

Katherine Jacqueline Bottellini
Katherine Jacqueline Bottellini
E' un lavoro molto complesso quello della Bottellini, aldilà delle apparenze. Parte da una ricerca profonda sul recupero psico-fisico dell'essere umano che ha subito grandi traumi, attingendo ispirazioni anche di carattere biblico (apocalisse). 
Indaga attraverso la pittura, il suono del "canto/sordo", ovvero, l'urlo generato da una figura senza che abbia la possibilità di dare libero sfogo alla voce. Un po' come strillare sott'acqua...
"Canto/sordo" mista, bitume e caffè su tela 100x100

Gabriela Butti
Gabriela Butti
"... La matematica è il fondamento del mio lavoro..." 
"...mi esprimo anche attraverso la materia, da lei ho avuto sempre risposte. A volte svela un universo fino a poco prima celato. Insieme, materia, tempo e la luce mi aiutano a risolvere la questione ottica..."
"...la realtà non è mai assolutamente perfetta..."
C'è da aggiungere altro?
Butti Gabriela ENTROPIA, 25x25 cm tecnica mista, thè e candeggina su carta 2011


Marco Cassani
Marco Cassani
Cassani è alla sua terza partecipazione al Premio. Sempre selezionato. La sua arte è del tutto singolare: non usa gli strumenti convenzionali per produrre, ma la cannuccia di plastica delle penne a sfera. Una sorta di maniacale puntinismo imprestato al concetto/quesito "Umanità, un problema da risolvere"
"animula vagula blandula" 70x108cm olio e acrilico su tela 2009


Pasquale De Sensi
Pasquale De Sensi
Quella di Pasquale De Sensi è una missione: trasmettere una idea del passaggio di qualcosa che trascende dall'identità. Quasi una ricetta alchemica dove su una immagine del passato, trovano spazio dei cunei/coni che contengono tutti i colori, perpetuando una cancellazione dell'identità dirottandola in un altro tempo
"Post-Ever" 2011 100x150 cm Tecnica mista su tavola (carta, smalto e acrilico su legno)


Antonio Della Guardia
Antonio Della Guardia
"...sono attratto dalla nebbia, che nasconde e decide lei cosa e quando mostrare..."
"...sono i particolari che mi attraggono. Mi piace vedere cosa c'è dentro una pietra..."
Usa solo il bianco del fondo, il nero ed il rosso per le sue composizioni che infondo non sono altro che dei viaggi nel microcosmo delle cose...
"Aureola rossa" mista su tela 130x130


Emanuele Dottori
Emanuele Dottori
Per Emanuele Dottori, dipingere è una esigenza fondamentale. Così come è fondamentale non "saltare" nulla di quello che sta guardando. Ogni cosa è importante.
L'origine del lavoro è una sua fotografia. Così come è sua la decisione di "togliere". Il resto è dello spettatore.
SHOOTING STARS 2011 70X100 Pastello ad olio su tavola


Simone Fontana
Simone Fontana
Alla sua seconda partecipazione, Simone Fontana è giovane, bravo ed impegnato. La sua è un'arte sociale, che pone l'accento "sull'immortalità" della plastica ed invita alla riflessione ecologista con caravaggiesca luce.
"Only the evil seem to live forever"-100x80-olio su tela-2011


Julia Frank
Julia Frank
E' una scultrice imprestata alla pittura. E meno male!
Lavora per metafore e qui troviamo un treno che passa mentre la viaggiatrice dorme soave sui binari...
Il treno, è ormai passato, la società è persa... continua a dormire. Di grande efficacia, così distorta, così verosimile, quasi reale!
"Ritardo" 121x107 olio su tela


Annalisa Fulvi
Annalisa Fulvi
In molti si cimentano nella rappresentazione urbanistica. Lei lo fa in maniera molto personale, facendo proprio l'insegnamento di Andy Warhol, utilizzando la serigrafia. Il risultato è decisamente interessante e unico nel suo genere, perlomeno in Italia.
"Le luci della centrale elettrica" tecnica mista e serigrafia su tela, 100x120

 Davide Genna
Davide Genna
Laureato in economia e commercio, abbandona i numeri e le statistiche per seguire la sua vocazione "POP". Anche se questa vocazione, affonda per lui, le radici nel Barocco e nel mosaico.
Fra gusto e provocazione, si presenta in maniera colta e coinvolgente alla continua ricerca di una "pulizia stilistica" di rara qualità.
Posacenere Space Bar - 2011 tecnica mista su tavola 120 x 23


Costantino Giro
Costantino Giro
Lui è un autodidatta. Di razza però. 
Risolve la pittura con cognizione ed entusiasmo. Rappresenta ciò che procura tensione ovvero gli stati emotivi, che sono del tutto anonimi ed assolutamente democratici. Uguali per tutti.
Sono magari le cause che cambiano... quelle sì, sono diverse
"My lowest point of vulnerability" olio su tela 80x60


Antonio Greco
Antonio Greco
Per lui è la seconda finale del Premio. Rispetto alla precedente edizione però è cresciuto molto. Concettualmente e stilisticamente. Ha affinato la tecnica e lavorato sui contenuti. Si pone domande e trova risposte, anche quando queste indagano sul mondo della recitazione e della rappresentazione teatrale; ovvero la finzione scenica.
Autodafè, cm 96x148, olio su tela, 2011


Giovanna Guerrisi
Giovanna Guerrisi
Lavora sulle dinamiche dell'interazione. Lo fa attraverso l'arte ed il gioco.
Il lavoro è una libera re-interpretazione del gioco di società "indovina chi", dove i vari soggetti sono sempre lei, l'artista, che veste panni differenti, come se fossero maschere, quelle che spesso si obbligati ad indossare "in società".
"Indovina Chi Sono" acrilico su stampa fotografica montato su base di plastica, 25x25x5, 2011


Silvia Mei
Silvia mei
Qualcuno, non ricordo chi, una volta affermò che l'arte è vera solo quando è folle o quando è infantile.
Silvia Mei non è folle ed è adulta. Già considerata nell'ambiente dell'arte lavora però in maniera assolutamente folle e infantile. Eppure arriva ed è efficace... che abbia trovato la pietra filosofale dell'arte?
"Digerire sopra un cammello col cappello" acrilico e tecnica mista su carta, 147x123cm, 2011

Alban Met-Hasani
Alban Met-Hasani
Figurativo contemporaneo che ha guardato con attenzione l'insegnamento Turner, questo artista è attirato dall'attimo prima dell'avvenimento. Gioca con la sensazione di consapevolezza che una cosa sta per accadere e tutto ciò non fa altro che aumentare il senso di attesa.
Come durante una tempesta si aspetta il rombo del tuono dopo aver visto il fulmine...
"Before the storm" 2011, mixed media on paper, 150 x 130 cm.


Daniele Misani
Daniele Misani
Misani, con gesto onirico/fantanstico vuole porre l'attenzione sul concetto di insieme: deve essere l'intera umanità a porsi delle mete, non i singoli individui.
Scenografo di formazione possiede una idea di spazio che va oltre la superficie della tela e questo lo aiuta nel produrre la sua idea di arte. Folon permettendo....
12-n.serie 50 mista su tavola 120x40 2011

Lorenzo Modica
Lorenzo Modica
L'arte difficilmente è questione di DNA. Non è un sapere trasferibile in maniera genetica. Eppure, a volte questo succede. Lorenzo Modica, figlio di Giuseppe, noto ed affermato artista nonché Professore, ne è la riprova. Sa cosa è la pittura, quella vera, quella dipinta. Ad alcuni potrà anche sembrare anacronistico, ma forse in una società dove l'originalità spesso inciampa nella omologazione, la contemporaneità giovanile la si può trovare nella tradizione
"Coniglio Squoiato" olio su tela 80x120


Klaus Morgue
Klaus Morgue
"...tutto quello che faccio è laico. Nonostante il simbolismo religioso che adotto..."
Osa e lo sa fare, a tal punto che sostituisce l'immagine di Dio con quella di Freud, rivendicando che "la psicanalisi salverà il mondo",parafrasando la celeberrima frase di Dostoyevsky: "la bellezza salverà il mondo".
Aldilà di tutto è comunque molto bravo, intelligente e dotato di un gesto pulito e di rigore assoluto.
 Apocalisse - mista e collage su tavola cm 150x65

Riccardo Negri
Riccardo Negri
Il disegno non ha segreti per lui, lo ha dimostrato nella passata edizione e lo ribadisce in questa. Entrato a pieno titolo negli ingranaggi del mondo dell'arte, si presenta quest'anno con l'ultimo frutto della sua ricerca: il cosmo inteso come punto di origine dei sogni. Punto di arrivo o di partenza di un nuovo tracciato, giunto dopo aver indagato a fondo, il microcosmo delle cose...
"Le origini dei sogni" diam.cm.100 2011 carbone su tavola

Cesare Pepponi
Cesare Pepponi
Anche lui autodidatta, passa dall'ingegneria Aereo-Spaziale alla pittura.
Ispirato dalla canzone d'autore, in particolare quella di De Andrè, usa il proprio gesto per fermare alcune emozioni che trovano origini proprio nella musica. 
Senza inibizioni, passa dal dettaglio, realizzato in maniera "maniacale" al gesto libero ed informale. 
"Leggenda di Natale" tecnica mista su tela 100x120

Arianna Piazza
Arianna Piazza

Arianna Piazza indaga un personalissimo microcosmo, surreale ed onirico. Lavora su Plexiglass in tecnica mista, con l'utilizzo di colori che sembrano, a volte, virare verso il flou. Di grande efficacia il perfetto equilibrio fra pieni e vuoti. Non da meno, l'intervento grafico. Seconda partecipazione al Premio e seconda selezione fra i trenta
"Fauna e flora delle colline dove sono cresciuta" mista su Plexiglass  - 50x50

Andrea Riga
Andrea Riga
Si può definire l'arte di Andrea Riga, autobiografica. Esorcizza attraverso una capacità pittorica assolutamente al di sopra della media, una esperienza personale oramai vinta e superata: l'obesità.
Da qui il concetto che tende a rappresentare: "pelle come specchio dell'anima"
Nei suoi occhi l' autunno, acrilico su tela 50x 70 cm.2011

Ambra Rinaldo
Ambra Rinaldo
L'opera di Ambra Rinaldo è frutto di una attività performativa. Un'osmosi che si crea unendo musica e pittura. Non una semplice ispirazione dettata da suggestioni musicali, ma una vera e propria interazione, dove la musica sviluppa la parte melodica e la pittura tutta la parte ritmica, attraverso l'amplificazione della superficie da dipingere... 
s.t. Pittura su tavola 80x180

Francesco Scapolatempore
Francesco Scapolatempore
Francesco Scapolatempore è senza ombra di dubbio il più "Neo-Pop" dei trenta candidati. Ma non soffermatevi all'immagine divertente della superficie della tela ed entrate nell'opera.
Scoprire che i significati di questa, quasi blasfema, crocifissione sono molto più seri e meditati che in altre opere considerate "colte".
"Agnello di Dio" mista su tela 60x80


Marco Useli
Marco Uselli
L'artista sardo, Marco Uselli, è veramente Pop! Risolve i propri lavori "sbattendo" davanti agli occhi di chiunque alcuni "problemi" comuni a tutti, come ad esempio l'igiene orale.
La cosa che rende davvero originale il lavoro di questo artista, è la tecnica: pittura a rullo. Non il comune rullo da pittura che possiamo immaginare, un rullo in pvc, creato appositamente dall'artista per essergli congegnale al suo gesto.
Mouthwash_n°47, pittura mista e rullata su tela, 100x130cm, 2011
  
Salvatore Van Den Busken
Salvatore Van den Busken
Appena ventiduenne, questo artista olandese ha dimostrato una proprietà di presentazione ed una capacità tecnica assolutamente meritevole di nota, da fare invidia ad artisti già blasonati e richiesti dai collezionisti, nonostante il soggetto sia strettamente legato ad una concezione novecentista.
Fagocitosi_ olio su cartone 50x70


Angela Viola
Angela Viola
"...l'esigenza di comunicare è una necessità..." afferma l'artista, "...con qualsiasi mezzo, anche con un oggetto che introduca la singola identità...". Un indizio che funge da guida per individuare la figura privata dei connotati identificativi. Tradotto: manteniamo ben salde le nostre peculiarità, perchè "originale e differente è bello"
_Happy Family_installazione_cm 80 x 80


Giulio Zanet
Giulio Zanet
Carico di contenuti e significati, l'opera presentata da Giulio Zanet a questo concorso è veramente complessa. Più piani prospettici, grande varietà cromatica e molteplici significati di origini filosofiche.
Ma non era un artista ironico-pop?
s.t. mista su tela 100x100cm