RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






Vota questo blog

Siti

martedì 22 marzo 2011

ANIME DI TELA - Personale di Hyena a Torino da LaContemporanea

Grandi cose si muovono  all'ombra della Mole Antonelliana... Da LaContemporanea, "Anime di tela" mostra personale di Hyena


ANIME DI TELA
Personale di HYENA


Inaugurazione: 09 aprile 2011 alle h.18.30
Location: LA CONTEMPORANEA Studio|ArtGallery - Via della Rocca, 36/b - 10123 TORINO
Periodo: dal 9 aprile al 22 maggio 2011
Orari: feriali 15.30 19.30; domenica e festivi su appuntamento
Ingresso: gratuito
Organizzazione: La CONTEMPORANEA Studio l Art Gallery ArteArchitetturaInteriorDesign
Info: +39.011.0746769 – +39.335.6233779 
info@lacontemporaneatorino.com - www.lacontemporaneatorino.com

OGGETTO:

Seconda mostra della stagione espositiva 2011 per LA CONTEMPORANEA Studio | Art GAllery che si accinge ad inaugurare ANIME DI TELA personale dell’emiliano Paolo Lasagni, noto con lo pseudonimo di HYENA.
Questa volta ci si allontana dai paesaggi urbani per celebrare la figura femminile grazie ad un’artista che sceglie l’armonia dei corpi come s-oggetto prediletto di studio e realizzazione. La scelta cade in quest’occasione su opere che rappresentano un perfetto ibrido tra fotografia e pittura in una rielaborazione assolutamente personale che fa delle realizzazioni di Hyena un interessante processo di costruzione e decostruzione dell’opera d’arte.
LA CONTEMPORANEA Studio | ArtGallery in sintonia con l’eleganza delle linee posturali e in accordo con l’originalità della tecnica di realizzazione, è così orgogliosa di presentare un concetto di bellezza ricercato, “lavorato” e percepito attraverso la grazia che lo rende assoluto.

ANIME DI TELA
Personale di HYENA

Con la mostra ANIME DI TELA Hyena presenta 12 opere ottenute attraverso un processo artistico che fonde la fotografia al linguaggio pittorico al fine di realizzare una composizione che unisca il fascino di entrambi.
L’incipit è dato dallo scatto fotografico di cui si stampa l’anima del negativo su carta opaca, la quale verrà successivamente profanata con strappi, lacerazioni, accartocciamenti successivamente ricomposti su di un supporto di tela preziosa. Nella fase seguente si procede alla rinascita dell’immagine nella sua completezza, utilizzando processi e materiali tipici del restauro come la gomma lacca, le resine naturali e la colla di coniglio. Una volta restituitagli l’originale “unità”, sulla figura solcata dalle ferite inferte, Hyena interviene con la pittura servendosi di una vernice ad acqua bianca con cui realizza macchie, segni, colature, talvolta arricchendo lo sfondo con parti di testo che rappresentano un elemento ulteriore di questa raffinata sinfonia comunicativa.
Il risultato sono opere di intenso charme in cui si assapora l’emergere di un archetipo che tralascia le componenti superficiali per proporne l’anima originale espressa dal negativo di uno scatto. Un ideale armonico di femminilità epurato dell’aspetto più appariscente e di cui se ne percepisce l’essenza, come a voler riscoprire un denominatore comune di sensualità celebrato in tutta la sua avvenenza. Una nudità che non è richiamo, ma un evento onirico, posture e gesti come espressione di un ritorno al pudore che indica la strada verso una concezione più filosofica ed eterea della donna.

A completare l’esposizione una serie di opere in cui cambia il soggetto proposto – si tratta di alberi e radici – pur mantenendo lo stesso iter di realizzazione e dunque lo stesso feedback estetico: modernità associata al sapore amato e consunto dell’antico reperto.


Dal catalogo della mostra:
Tratto dal “DE RERUM NATURAE” di Lucrezio

 Liber I 0001 0049

Genitrice degli Eneadi, piacere degli uomini e degli dèi,
Venere datrice di vita, che sotto i corsi celesti degli astri
dovunque avvivi della tua presenza il mare percorso dalle navi,
le terre fertili di messi, poiché grazie a te ogni specie di viventi
è concepita e, sorta, vede la luce del sole -
te, o dea, te fuggono i venti, te le nuvole del cielo,
e il tuo arrivare; a te soavi fiori sotto i piedi fa spuntare
l'artefice terra, a te sorridono le distese del mare
e placato splende di un diffuso lume il cielo.
Ché appena è dischiuso l'aspetto primaverile del giorno
e, disserrato, si ravviva il soffio del fecondo zefiro,
prima gli aerei uccelli te, o dea, e il tuo giungere annunziano,
colpiti nei cuori dalla tua potenza.
Poi fiere e animali domestici bàlzano per i pascoli in rigoglio
e attraversano a nuoto i rapidi fiumi; così preso dal fascino
ognuno ti segue ardentemente dove intendi condurlo.
Infine, per i mari e i monti e i fiumi rapinosi
e le frondose dimore degli uccelli e le pianure verdeggianti,
a tutti infondendo nei petti carezzevole amore,
fai sì che ardentemente propaghino le generazioni secondo le stirpi -
poiché tu sola governi la natura
e senza di te niente sorge alle celesti plaghe della luce,
niente si fa gioioso, niente amabile,
te desidero compagna nello scrivere i versi
ch'io tento di comporre sulla natura
per il nostro Memmiade, che tu, o dea, in ogni tempo
volesti eccellesse ornato di ogni dote.
Tanto più dunque, o dea, da' ai miei detti fascino eterno.
Fa' sì che frattanto i fieri travagli della guerra,
per i mari e le terre tutte placati, restino quieti.
Tu sola infatti puoi con tranquilla pace giovare
ai mortali, poiché sui fieri travagli della guerra ha dominio
Marte possente in armi, che spesso sul tuo grembo
s'abbandona vinto da eterna ferita d'amore;
e così, levando lo sguardo, col ben tornito collo arrovesciato,
pasce d'amore gli avidi occhi anelando a te, o dea,
e, mentre sta supino, il suo respiro pende dalle tue labbra.
Quando egli sta adagiato sul tuo corpo santo, tu, o dea,
avvolgendolo dall'alto, effondi dalla bocca soavi parole:
chiedi, o gloriosa, pei Romani placida pace.
Ché in tempi avversi per la patria non possiamo noi compiere
quest'opera con animo sereno, né l'illustre progenie di Memmio
può in tali frangenti mancare alla comune salvezza.
Infatti è necessario che ogni natura divina goda
di per sé vita immortale con somma pace,
remota dalle nostre cose e immensamente distaccata.
Ché immune da ogni dolore, immune da pericoli,
in sé possente di proprie risorse, per nulla bisognosa di noi,
né dalle benemerenze è avvinta, né è toccata dall'ira.


A CURA DI: Cristiana PECILE (architetto, gallerista) - Marzia Altaira GRAZZINI (architetto, gallerista)
UFFICIO STAMPA: Nicoletta PECILE - tel. +39.011.0746769 +39.339.7496818 - n.pecile@lacontemporaneatorino.com

Nessun commento:

Posta un commento