RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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mercoledì 8 dicembre 2010

Ho scritto su Facebook...

Ho scritto sul mio profilo di Facebook (http://www.facebook.com/robertomilani64 ) questa frase: "L'ho già detto una volta, ed evidentemente devo ripeterlo. Non per cattiveria, ma per fastidio, diffido tutti gli artisti che mi conoscono, e che non mi conoscono a taggarmi nelle immagini dei loro lavori...lo trovo una violenza, se voglio vedere un lavoro me lo vado a cercare senza avere la casella di posta intasata da messagi di gente che non conosco e che fa commenti più o meno condivisibili...Grazie." in quanto stufo di aprire la mia pagina e ritrovarmi sistematicamente "taggato" su opere, a volte anche di dubbio gusto... 
Questo ha scatenato una sentita serie di reazioni... che mi sembra giusto dare visibilità anche su questo spazio in quanto fornisce una splendida chiave di lettura psicologica delle reali difficoltà che esisto oggi nell'impazzito mondo dell'arte... buona lettura:

Roberto Milani L'ho già detto una volta, ed evidentemente devo ripeterlo. Non per cattiveria, ma per fastidio, diffido tutti gli artisti che mi conoscono, e che non mi conoscono a taggarmi nelle immagini dei loro lavori...lo trovo una violenza, se voglio vedere un lavoro me lo vado a cercare senza avere la casella di posta intasata da messagi di gente che non conosco e che fa commenti più o meno condivisibili...Grazie.
Valeria SannaAndrea MartinucciLuigi Massari e altri 32 piace questo elemento.

Cristiano Piacenti caro roberto è una pessima abitudine e, oltre tutto, per eleganza non gli si può neanche dire "imbrattatele"...
16 ore fa ·  ·  1 persona

Cristina Costanzo Non me ne avere, ma dubito che tu con 2990 "amici" ti vada a cercare i lavori di un artista la cui amicizia nessuno ti ha costretto ad accettare!comunque...buono a sapersi
16 ore fa · 

Roberto Milani Ciao Cristina, in parte hai ragione ma ti assicuro che spesso, quando mi arriva un messaggio "educato", vado a dare un'occhiata. Il problema, anzi, il fastidio nasce quando mi ritrovo "taggato" senza che io abbia chiesto nulla o senza esserne stato avvisato prima.
16 ore fa ·  ·  1 persona

Roberto Milani P.s. Guardare l'opera di nuovi artisti è il mio principale lavoro!
16 ore fa ·  ·  3 persone

Riccardo Simafra Prosperi 
Premetto che,per quanto mi riguarda, ho sempre cercato di non disturbarla e premetto che al massimo le ho consigliato di vedere il mio sito.In parte devo darle ragione ..posso immaginare quanti artisti abbiamo bisogno di una minima considerazione.Peró le scrivo per darle un misero consiglio.PRovi a non riempirsi FB con tanto di amicizie accettate se non vuole interagire con loro/noi.Credo che sia normale da parte di un ´artista provare a farle vedere il proprio lavoro...
questo in qualsiasi settore.Se per esempio volessi diventare un architetto professionista mi rivolgerei alle migliori ditte di costruzioni ,cercando di farmi notare per il mio Cv o titolo di studio.dall´altro canto é giusto rifiutare il minimo sguardo ai lavor,i se reputa l´artista privo di talento.Credo che lei sappia fare il suo lavoro ..sennó non avrebbe questa celebritá.Voglio precisare che il mio e´un consiglio e non una critica..
Leggendo il suo messaggio mi sono sentito in parte coinvolto,perché credo che data la sua fortuna e bravura a lavorare in questo campo ..dovrebbe essere orgoglioso e onorato che molti artisti si rivolgono a lei.Sennó paradossalmente significherebbe "sputare nel piatto dove si mangia".Se ama l´arte, indirettamente dovrebbe amare anche gli artisti...Spero di non aver parlato in modo offensivo,bensí lo prenda come un confronto artista -curatore.buona serata
16 ore fa ·  ·  5 persone

Roberto Milani Certamente, Riccardo. Sono onorato della considerazione di tutti, e condivido e apprezzo la volontà da parte di un giovane artista d farsi notare. Ma questo non autorizza nessuno a potermi taggare sulla foto della propria opera. Il modo corretto è quello messo in atto da lei, Garbato, educato e non "violento".
16 ore fa ·  ·  4 persone

Valentina De Sabata 
Da profana (e amante di una sana private seclusion, alla Wordsworth, per intenderci), posso solo dire che fare un profilo pubblico necessariamente comporta essere alla mercé anche - ahimé - di cose meno gradite. Lo slalom lo devo fare tu, non il narcisista per eccellenza, inutile dare regole. Da un narcisista, in quanto tale, non ci si può aspettare rispetto di privacy, è una contraddizione in termini, ritengo. Non ci si può lamentare di una popolarità, si deve subirne le inevitabili - anche se sgradite - conseguenze.
Fine del papocchio.
14 ore fa ·  ·  4 persone

Alice Olimpia Attanasio Allora diciamo che, molte persone non sanno che accettare l amicizia non significa voler essere riempiti di spam altrui, e che questo è sicuramente il peggior modo per far vedere qualcosa di se.
14 ore fa · 

Vinylism Art Lab Roberto ho finito or ora un quadro! Posso taggarti??
;)

13 ore fa ·  ·  1 persona

Cristina Costanzo 
Ora faccio "outing": giuro, l'ho fatto una sola volta(per fortuna non con te, credo, anzi, spero ;)! ma perchè credo che sia una malattia contagiosa :)...ed io ero tanto fiera del mio lavoro...non credevo di violentare nessuno. L'ho fatto per narcisismo, ebbene sì! chi non è un po' narciso? chi fa questo lavoro(l'artista) un po' lo è!E' bello sentirsi dire, dopo che ti sei fatta un mazzo così, hai tirato fuori l'anima e il tuo spirito creativo ha dato il massimo: " brava!il tuo lavoro mi emoziona!". E se hai stima di questa persona è ancora più bello... Prometto che non lo farò mai più con nessuno!!...giurin giuretto ;). PS Ai 21 che hanno cliccato MI PIACE dico:" chi è senza peccato scagli la prima pietra".
12 ore fa ·  ·  2 persone

Riccardo Simafra Prosperi 
Grande Cristina ..belle parole!!vere e pure tipiche di chi realmente sente il proprio lavoro.non tutti peró sono disposti ad emozionarsi e a cogliere la poetica di un ´artista.spesso, putroppo ,il commento per chi é del mestiere va a oltre (o indietro dipende dai punti di vista) a un semplice :mi piace/non mi piace,mi emoziona/non mi emoziona!Si riduce bensí a un fattore puramente materiale:Vendibile/non vendibile.non a caso viene chiamato "mercato dell´arte" ,come in tutti i mercati che si rispettano vige la cosidetta "domanda e offerta".Forse in tutto ció non esiste un colpevole ...anzi credo che se non esistessero i mercanti,l´arte non avrebbe mai avuto nessuna evoluzione.Una volta un famoso gallerista fiorentino mi disse:-Caro mio, sappi che io sono un commerciante e come tale osservero´le tue opere come possibile vendita.-le sue parole mi spiazzarono e mi fecero star molto male...
con il tempo peró ho capito che ognuno ha il suo mestiere.nessun negoziante sceglierebbe un vestiario in base all´emozione che stava dietro allo stilista,semplicemente si concentrerebbe sulla moda del momento..sul vendibile/non vendibile. Mi azzardo a una frase che mi risuona spesso nella mente che puó esser visto come un complimento e non..."i critici sono artisti falliti".questo include tutte le persone nel campo artistico (galleristi ,curatori ec..).Per fallito intendo, non in senso dispregiativo ma nel senso di "mancante".quindi in parte mi contraddico perché credo che un critico o un mercante puó comunque emozionarsi. non riuscirá,peró,secondo me, mai a capire realmente il malessere o il benessere che spinge l´artista a creare.Un po´come i politici che parlano della guerra senza averla mai fatta. Il messaggio di Milani mi ha incuriosito perché riflette realmente il mercato di oggi.L´artista che tenta il disperato bisogno di apparire,e il gallerista che é esausto dalle e-mail che riceve...nessuno dei due peró puó fare a meno dell´altro.Divago dall´argomento ..forse approfittando di questa bacheca per far riflettere varie persone.. A Berlino ultimamente c´é stata un´interessante discussione tra molti artisti stranieri .C´é stato un confronto sulle varie modalitá di mercato in Europa..e proprio in questi giorni dopo aver letto vari articoli a riguardo ,e cercando di prendere il succo della serata,ho deciso di postare sulla mia bacheca questo: "La differenza dell'Italia rispetto ad altre nazioni è che fuori dai confini nazionali l'arte è considerata dallo Stato elemento fondamentale. In Italia , invece, l'arte viene realizzata con il mero scopo di 'fare soldi' e, di conseguenza, non rientra in un sistema ampio di educazione.Bisogna quindi lavorare su una crescita politica delle persone. La domanda da porsi é "qual è la politica culturale di uno stato?"....

Caro Milani vede la bellezza di avere una discreta notorietá..é bastata una semplice frase ,un suo parere ..che si é creata una discussione (probabilmente costruttiva)bellissima.Voiavete un potere ed una responsabilitá molto forte,e questo non mi riferisco solo a lei.la domanda da porsi é :"Perché l´artista di deve ridurre a taggare su un social network le proprie opere"?Alice Olimpia mi ha fatto riflettere..abbiamo avuto un piccolo e acceso dibattito in merito al suo messaggio..facendomi notare che taggare un gallerista non fa altro che alimentare fastidio nei confronti dell´artista e che il miglior modo sarebbe quello di presentarsi in galleria.VERO!Verissimo..peccato che peró la presentazione si riduce a un semplice :-Mi lasci qui il cd e il suo CV e le faremo sapere.-
la sensazione é sempre la solita ..una pila di cd e foglietti quá e lá,e il tuo cd che raggiunge il primo posto sopra gli altri.Riferendosi nuovamente a Cristina che esprime la sua voglia narcisa di sentirsi dire:-Brava!!-
Non e´necessario "arrivare"..non credo ,apparte i megalomani,che nessuno voglia diventar famoso o che dipinga per diventarlo.Quello é il vero artista,che non molla che stringe i denti .e non puó far a me di trarsi dalla sua natura.Il tag che molti utilizzano ha proprio questo scopo..sentirsi dire che la strada che sta percorrendo é quella giusta.Le parole hanno un peso molto importante e possono davvero motivarti.
Mi scuso per il mio "sfogo"sono mesi che cerco di dar voce al mio sentire,perché sono uomo e come tale legato all´Umanitá..in parte ho cercato di dar parola non solo a me ma a tante persone che piangono per i loro insuccessi dovuti molto spesso a un sistema errato.
10 ore fa ·  ·  2 persone

Ekoè Diane Virginie 
Grazie Riccardo hai dato voce alla mia rabbia-frustrazione!!sono mesi e mesi che giro a vuoto sugli stessi agomenti cercando di capire "COME FARE?" perchè gli addetti al mestiere diano un occhiata al mio lavoro!!ma ancora gli addetti ai lavori (galleristi, critici....)non ci hanno ancora svelato il metodo per proporci a loro senza dargli fastidio senza rubargli il loro tempo...tempo che viene sottratto al nostro lavoro(alla creazione) nell'attesa della risposta a quella e-mail che ci hai messo mezza giornata per trovare le "giuste" parole(educato ma non lecchino, aggressivo al punto giusto ma non sfrontato...) per chiedere almeno 5minuti per mostrare il tuo lavoro!!!!poi confrontandoti con altri nella tua stessa situazione ti rendi conto che le mail non le leggono più, i cd quando ne hanno una pila fin al soffitto li cestinano...Non ditemi che l'unico modo rimane la raccomandazioncina?????Io non lo sono!che fare?
10 ore fa ·  ·  2 persone

Gianfranco Biagini 
Nel 1995 non esisteva Facebook ti ricordi quando sei venuto nel mio studio con Paolo era l'nizio della Galleria San Lorenzo mentre sceglievi i quadri dicesti "non ho mai trovato in uno studio tanti quadri e tutti belli. Avresti difficoltà a togliere alcuni quadri che erano i esubero,quando mi chiedesti di venire a San Donato per vedere come erano stati incorniciati tu e Paolo dicesti che che puntavate su di me,ma dopo il termine delle varie mostre fu venduto un solo quadro (erano33) e finì la nostra collaborazione.Quando vi inviai nel 2003 il mio catalogo della mia mostra a San Quirico d'Orcia Paolo venne di nuovo al mio studio e cominciò di nuovo la collaborazione perchè a parte la difficoltà che possono incontrare i miei lavori che come mi hanno detto sono "Troppo particolari e occorrono collezionisti altrettanto particolari Paolo apprezza i miei lavori anche se non ho incontrato favori commerciali rimanevo sempre uno che fa parte della storia della galleria . Anche se questa volta c'erano state delle vendite non sufficienti a continuare il rapporto i quadri erano 47.Siamo rimasti buoni amici e poi siamo diventati amici anche su Facebook ma non mi sarei mai permesso di taggare come dite voi le foto dei miei quadri che conoscono
bene i tanti collezionisti che hanno nelle loro case in 40 anni della mia attività.Sono d'accordo su tutto quello che ha detto Riccardo non me ne volere ma per un Gallerista se si vende sei un bravo pittore se non si vende un caro amico ecco io sono per voi che mi conoscete bene un caro amico
6 ore fa ·  ·  1 persona

Pietro Di Lecce 
a mio parere credo che molti artisti siano li ad aspettare che qualcuno venga a scegliere i propi lavori tante volte e' molto meglio muoversi da soli come spesso accade in altre citta' ed organizzare mostre per dare vita ad una nuova filosofia di organizzazione dell'arte e non aspettare che sia la galleria a venire da loro .Cosi' x me e' stato ed una grandissima soddisfazione...sopratutto vedere cosi' tanta gente (curiosi e galleristi)in una mostra cosa che oramai nelle gallerie non si vede piu' troppa gente del settore crede ( non parlo in particolare di te roberto ma in generale) con loro modo di fare fa scappare i collezzionisti e per nulla invoglia la gente a visitare una mostra..... i tag credo che siano normali per artisti che vogliono fare conoscere al maggior numero di gente le propie opere forse sarebbe corretto anche dal momento in cui venga richiesta l'amicizia rispondere all'artista facendo prima questa premessa....
3 ore fa · 
Lisa Chiari Propongo delle sane sculacciate a chi ti tagga
circa un'ora fa · 

Roberto Milani 
Mi fa piacere avere innescato questa "discussione". Civile e costruttiva. Devo dire che in parte condivido un po' tutto. Ma mi sento in dovere di fare un po' di chiarezza. Prima di tutto una riflessione: manca, in Italia e non solo, un po' di conoscenza e definizione dei ruoli. Si confonde troppo spesso e non solo etimologicamente, la funzione sul territorio della galleria e quello che spetta invece ad una associazione. La galleria è un negozio. Un ambiente commerciale dove si vende e si compra arte, si organizzano mostre ed eventi con la finalità sempre della vendita. Se insieme all'azione commerciale il gallerista ha la volontà e soprattutto i mezzi per sostenere ricerca e innovazione, allora diventa "Il GALLERISTA"! L'associazione, "culturale", invece, dovrebbe essere un ambiente invece dedito alla promozione e divulgazione dell'arte senza fini commerciali (in Italia e ripeto non solo da noi, da un po' di tempo tutto ciò non accade... ma si sono trasformate in vere e proprie attività commerciali con il vantaggio di avere sgravi e scorciatoie che la galleria convenzionale non ha...). Detto questo, come già scritto, comprendo lo sconforto dell'artista che si trova in mezzo a questioni ben differenti dalla propria esigenza di dare visibilità alla propria creatività. Ma ahimè, come sostengo da sempre, dipendiamo tutti dal fruitore finale, il collezionista. Collezionista che non sempre, anzi, quasi mai oggigiorno, si fa influenzare così facilmente. Spesso, è molto di più preparato di quello che tutti noi, operatori di questo settore, riteniamo.
Per mia formazione, educazione ed etica, cerco comunque sempre (a volte anche sbagliando) di rispettare il lavoro di tutti gli artisti. Ma non voglio parlare di me, Il problema, la questione è ribaltabile... vi posso garantire che conosco centinaia di artisti, presunti tali che per entusiasmo, mancanza di conoscenza, sia tecnica che storica, ego e quant'altro pensano di essere i nuovi Guttuso e non capiscono il perchè il soggetto (gallerista, mercante, critico o curatore che sia) di fronte a loro non vede la grandezza della loro opera... Come ci sono critici, curatori, galleristi e mercanti che non sanno fare bene il loro lavoro, esistono tantissimi che si definiscono "artisti" che sono solamente dei semplici hobbisti, privi di ogni minimo senso di autocritica.

So che questo scatenerà un'altra sequela di commenti... ma ben venga. Evviva la libera espressione ed il libero pensiero!

p.s. Pubblico questa serie di scambi anche sul mio blog, in quanto ritengo tutto quello scritto qui sopra estremamente interessante e costruttivo.
25 minuti fa ·  ·  1 persona



Ed ora si aspetta l'eventuale seguito...

3 commenti:

  1. ....e' molto comico tutto questo....in quanto colui che il gallerista riteneva un "coglione" improvvisamente diventa un "guru"...al momento che inizia a riscuotere consensi e soprattutto ad essere aquistato!!!
    in poche parole...vendi sei bravo...non vendi sei nulla!!!
    il mercato dell'arte e' la tomba delle idee!!!!!

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  2. molto rassicurante!il futuro promette proprio bene!
    inanzi tutto io ero uno di quelli che a volte ho taggato non per spam o violenza ma per farti vedere cosa combino!
    e duro in questo mondo soprattutto se non hai soldi! o mezzi per farti vedere! facebook per quanto lo odio sta cambiando molto nel mondo dell arte e design.
    e la gente naturalmente trova modi di usarlo.
    per me far vedere i mie lavori e importante e essenziale, non per vendere ma per sapere se funzionano!
    e visto che nessuna gallerio ti da un minuto di tempo nel modo reale! ci adattiamo.
    cmq buon natale e saluti dal canada.

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  3. Ciao Patrick, comprendo, ma esiste anche la mail, la trovo molto più efficace. Molto di più della violenza subita nel ritrovarmi taggato sul "bel campo di papaverini rossi" fatto dal pittore della domenica che pensa di essere il nuovo Monet... sono arrivato ad essere taggato 17 volte in un giorno...
    Lo sai che i tuoi lavori li guardo sempre volentieri.
    Un abbraccio e Auguri anche a te

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