RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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lunedì 13 dicembre 2010

Da New York: è Fabiano Parisi il vincitore del Celeste Prize 2010

E' davvero con gioia e commozione che comunico e condivido questa notizia: Fabiano Parisi vince il Celeste Prize International! Grande Fabiano! 





Quest'anno la mostra finale della II Edizione del Celeste Prize 2010 è stata organizzata presso il meraviglioso spazio di archeologia industriale chiamato The Invisible Dog, a Brooklyn, NYC.
Come di consuetudine, i vincitori delle cinque categorie sono stati determinati da una votazione finale segreta eseguita unicamente dai 50 finalisti stessi che hanno avuto il diritto e dovere di esercitare un voto di preferenza in ognuna delle 4 categorie del Premio.
Vincitore della categoria "Fotografia e grafica digitale" è risultato il lavoro intitolato "Il mondo che non vedo01" del fotografo romano Fabiano Parisi, che ha da poco concluso un'importante personale curata dalla sottoscritta presso il Museo di Roma in Trastevere.
Dopo aver suscitato tanto interesse e plauso presso il Museo romano, l'opera fotografica di Fabiano Parisi, che conduce una ricognizione delle archeologie industriali in Italia e all'estero, ha convinto anche il pubblico internazionale.
L'ottica e il punto di vista di Parisi è quello di un nostalgico del XXI secolo che vuole riappropriarsi delle identità di luoghi antropologici ormai vuoti, perduti, privi delle persone che li hanno vissuti, la cui vita è nascosta nei cumuli di detriti abbandonati, nelle macerie affastellate, nella stratificazione delle muffe e nei depositi della polvere.
Al centro dell'obiettivo ci sono fabbriche a conduzione familiare, ville nobiliari, cinema di quartiere, teatri di provincia, chiese storiche che stanno lentamente scomparendo, per lasciare il posto ai cosiddetti non-luoghi, tanto conclamati da Marc Augè.


Da ArtGo: http://artco.blogosfere.it/2010/12/fabiano-parisi-e-il-vincitore-del-celeste-prize-2010.html 

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