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lunedì 24 maggio 2010

DADAMAINO: Gli anni ’50 e ’60. La capacità di sognare


DADAMAINO
Gli anni ’50 e ’60. La capacità di sognare

A cura di Stefano Cortina
Testo critico di Flaminio Gualdoni
Dall’ 8 giugno al 30 luglio 2010
Inaugurazione: martedì 8 giugno, dalle ore 18.30
Associazione Culturale Renzo Cortina, Via Mac Mahon 14/7, Milano
Tel : 0233607236 Fax : 0234536329 E-mail : artecortina@artecortina.it

La Galleria Cortina Arte, dopo l’antologica del 2008, ripropone le opere di Dadamaino (Emilia Edoarda Maino, Milano 1930-2004) in un ciclo di quattro mostre suddivise per periodi produttivi, presentando in modo esauriente ed approfondito la continua ricerca concettuale e scientifica che l’artista ha perseguito per tutta la vita. Nella mostra che si inaugurerà il giorno 8 giugno verranno esposti i lavori degli anni ’50 fino alla fine degli anni ‘60, i Volumi, i Volumi a moduli sfasati, i Disegni e gli Oggetti ottico-dinamici, la Ricerca del colore, la Ricerca lineare e cromatica, le False prospettive.

“Dadamaino avverte che il tempo è degli atti radicali; che non la componente ludica del riscoperto dada è fattore decisivo, quanto il suo agire per atti primi, per disconoscimenti critici essenziali dell’artistico: per via d’anesteticità, d’inemotività, d’interminazione: d’una astrazione che non sia nel quadro, ma del quadro rispetto alla sua stessa definizione e identità. Ciò, soprattutto, sono per lei le sequenze di buchi e i tagli di Fontana. Ecco i Volumi, gesti primi del nuovo agire d’arte che Dadamaino si prospetta. Nel breve arco temporale del loro sviluppo l’artista passa da un brusco enunciato a un atteggiamento più riflessivo e analitico. Il quadro è assunto in tutta la sua ostentata fisicità, e sottoposto a un atto di negazione della primazia della superficie. La tela è solcata da uno o più ampi fori ovali che determinano una shape in negativo, per sottrazione, per sdefinizione dell’idea stessa della forma e di sostanza spaziosa dell’opera. Il quadro è ancora il quadro, e insieme è ostensione lucidamente desolata della sua natura di telaio ligneo su cui è tesa una tela, fissata con chiodi.” (Flaminio Gualdoni)

Le successive esposizioni si svilupperanno per cicli artistici decennali fino al 1998 anno in cui, a causa della malattia, smetterà di operare. La mostra sarà corredata da un catalogo che si avvarrà, oltre al contributo scientifico del Prof. Flaminio Gualdoni, di testimonianze di artisti che hanno condiviso conoscenza e ricerca con Dadamaino, quali Agostino Bonalumi, Alberto Biasi, Davide Boriani, Francesco Leonetti, François Morellet. Contributi che cercano di illustrare il periodo artistico, un clima ed un terreno fertile alla creazione di gruppi di artisti in tutta Europa che, rompendo con la tradizione, codificavano nuovi linguaggi e modalità d’espressione pittorica.

Catalogo in galleria, testi di Flaminio Gualdoni, Stefano Cortina, Veronica Riva. Interviste di Susanne Capolongo. Cortina Arte Edizioni.

Vini offerti da Rocca Sveva e Equipe 5 (Cantina di Soave).

La mostra proseguirà fino al 30 luglio con i seguenti orari:
dal martedì al sabato ore 10.00-12.30 16.30-19.30, chiuso lunedì mattina, sabato e domenica.
Grati se vorrete darne notizia nelle vostre pagine d’arte porgiamo cordiali saluti.

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